La Vergine delle Alpi bergamasche

Linda di Chamounix di Donizetti al Bergamo Musica Festival

Recensione
classica
Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti Bergamo
Gaetano Donizetti
11 Settembre 2009
Opera ben strana, Linda di Chamounix: più che semiseria, alla sensibilità di uno spettatore odierno sembra soltanto stupida. Non la protagonista (e forse un po’ anche lei): sono proprio la trama e il suo intreccio drammaturgico che non stanno in piedi.Un basso buffo vuole violentare Linda, ma lei scappa col tenore, il quale deve sposare un’altra ma le giura eterno amore attraverso la richiesta di un fugace amplesso, lei impazzisce e segue a piedi una ghironda per circa 600 km da Parigi a Chamounix, e alla fine rinsavisce per tre parole cantate dal suo ‘non-più-ex’. Complimenti: forse la follia di Donizetti andrebbe retrodatata al 1842. Difficilissimo, dunque, rendere scenicamente credibile una tale assurdità (che peraltro dura tre ore e mezza): ci sono in parte riusciti a Bergamo, dove si è optato per un allestimento semiscenico (dev’essere di moda, il ‘semi-’) nell’appena riaperto Teatro Sociale in città alta (acustica fenomenale!): il regista Roberto Recchia ha dunque dovuto fare di necessità virtù, impostando una scena fissa a pedana rialzata in cui i personaggi si devono confrontare con la mente annebbiata di Linda; il tutto aiutato da un attento e ammaliante gioco di luci e ombre che aiuta a discernere i diversi piani psicologici e ambientali. Quando le cose non funzionano è (non solo, ma anche) perché non si sono prese in mano le sante forbici di gavazzeniana memoria. Sul podio della sgangherata orchestra del festival, Vito Clemente tiene insieme tutti e lì si ferma: tranne qualche tempo decisamente slentato, il resto è professionale routine, anche nell’accompagnamento dei cantanti. I quali costituiscono una compagnia piuttosto affiatata, senza punte né alte né basse, ma con evidente impegno nello stare al gioco. Ah, mai più uno spettacolo che finisce alle 01:15.

Interpreti: Majella Cullagh (Linda), Roberto Iuliano (Carlo), Chiara Chialli (Pierotto), Giuseppe Altomare (Antonio), Simone Del Savio (Prefetto), Alessandra Fratelli (Maddalena), Maurizio Leoni (Marchese di Boisfleury)

Regia: Roberto Recchia

Scene: Angelo Sala

Costumi: Romeo Liccardo

Orchestra: Orchestra del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti

Direttore: Vito Clemente

Coro: Coro del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti

Maestro Coro: Fabio Tartari

Luci: Claudio Schmid

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo