La fisarmonica e il jazz
Luciano Biondini celebra l'International Jazz Day a Scicli
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Recensione
jazz
Si è celebrato anche a Scicli, lo scorso sabato 30 aprile l’International Jazz Day, coinciso non casualmente con l’ultimo appuntamento della terza edizione de Lo Spettacolo del Jazz, rassegna che si svolge presso la Galleria D’Arte Quam. Il fisarmonicista Luciano Biondini ne è stato il protagonista con la sua più recente realizzazione [i]Senza Fine[/i]. In totale solitudine sulla scena, ha esordito con un medley che ha unito due tra le più belle composizioni di Gino Paoli, ovvero, il brano che da il titolo all’album e “Che Cosa C’è”. In entrambe Biondini non ha sottaciuto in alcun modo l’essenza melodica delle due canzoni, ma ne ha imbastito un flusso sonoro inesauribile dove sono confluite le armonie del tema e i fraseggi improvvisativi. E così è stato anche per i brani seguenti “Geppetto” e “Lucignolo” composte da Fiorenzo Carpi per la colonna sonora del [i]Pinocchio[/i] di Luigi Comencini; per “Nuovo Cinema Paradiso” di Morricone, per la “Napule è” del mai dimenticato Pino Daniele e anche per “Libero 1” e “Libero 2” di cui è autore lo stesso Biondini. In queste ultime due è risultato tangibile lo studio fatto dal musicista umbro per l’utilizzo in ambito jazz di uno strumento come la fisarmonica, sulla stessa linea di quanto già espresso dal francese Richard Galliano e ancor prima dal grande Astor Piazzolla. Biondini ribadisce il concetto dando prova di come si possa esprimere un’estetica jazz anche con uno strumento che si porta dietro una vastità di suoni, colori e umori propri della musica popolare. Un omaggio a Nino Rota, con l’interpretazione di alcune delle sue musiche più famose, ha avviato il concerto verso la conclusione suggellata dal ritorno in scena del protagonista, richiamato a suon di applausi, con la ripresa del classico “Non ti scordar di me”.
Interpreti: Luciano Biondini: fisarmonica
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