La fantasia di Say

Il pianista turco torna a Merano con il Primo di Ciaikovskj diretto da Maxim Vengerov

(foto Gigi Bortoli)
(foto Gigi Bortoli)
Recensione
classica
Settimane Musicali di Merano
08 Settembre 2011
I puristi dell'esecuzione strumentale che non sopportano le movenze eccessive dell'interprete sul palco devono chiudere gli occhi per assistere ad un concerto di Fazil Say, ma un piccolo sforzo è ricompensato dall'ascolto di un grande pianista turco dotato di una fantasia nel fraseggio che si rinnova ad ogni frase, di un tocco dalle mille risorse e di uno straordinario orecchio cameristico. L'intesa solida tra Fazil Say e Maxim Vengerov – che ritorna ad imbracciare il violino nella stessa serata regalando al pubblico di Merano la Tzigane di Ravel, il tema di Sheherazade in Rimskij Korsakov e Méditation dalla Thaïs di Massenet – dona al ciaikovskiano concerto delle doppie ottave una lettura diversa dalla consuetudine, dove il pianista sveste i panni del virtuoso romantico che domina l'orchestra. Say è atletico e potente dove serve (e pensare che nemmeno l'autore riusciva a suonare i difficilissimi passaggi che aveva scritto!) e concertante nel resto, sempre in contatto visivo se non addirittura fisico con l'orchestra, in uno scambio di frasi e di sonorità che tocca vette altissime. In diversi momenti del concerto è sembrato quasi che il direttore ed il pianista avessero lo stesso strumento sotto le mani. Magico in questo senso il collegamento tra il pianoforte e l'orchestra dopo l'ultima cadenza del I movimento e il dialogo tra pizzicati e staccati nell'Andantino semplice, dove Fazil sembra giocare con le gocce di pioggia con lo stupore di un bambino. Il tocco di questo pianista è ricco di sfumature, da quelle che ti aspetti a quelle meno consone, ma sempre giustificate da un discorso musicale o da un pensiero poetico. E il pubblico colto delle Settimane Musicali se ne accorge ed applaude entusiasta. Da riascoltare.

Interpreti: Fazil Say, pianoforte

Orchestra: Prague Philharmonia Orchestra

Direttore: Maxim Vengerov

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo