Etiche, estetiche omosessuali

Temi musicali al GBLT film festival di Torino

"Fig Trees", di John Greyson
"Fig Trees", di John Greyson
Recensione
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GLBT Film Festival Torino
26 Aprile 2009
Il ventiquattresimo GLBT di Torino, festival del cinema omosessuale, come sempre propone (quest’anno dal 23 al 30 aprile) un programma fitto di visioni, emozioni, provocazioni e rivelazioni che vanno ben oltre il linguaggio puramente cinematografico. Anche nel programma 2009 abbiamo stanato un fil-rouge musicale, che ha portato nella giornata inaugurale l’ultimo di Julien Temple, “The Eternity Man”, film-opera con le musiche di Jonathan Mills e il libretto della poetessa lesbica Dorothy Porter: ambientato a Sidney, è la storia vera di Arthur Stace, che dai bassifondi di ubriaconi e puttane del porto si riscattò dopo un’illuminazione di fede cristiana, passando il resto della sua bonificata e umile vita a scrivere ovunque negli angoli della città il graffito in gesso giallo “Eternity”. Diversamente emozionante e rivelatorio il documentario “Giorgio/Giorgia… storia di una voce” di Gianfranco Mingozzi, veterano del cinema italiano, su Giorgio Montana, tra i primi transessuali italiani che negli anni Cinquanta e Sessanta fu star dell’avanspettacolo, con voce sia sopranile che baritonale, venerata da Visconti, Flaiano, Pasolini, Fellini. Carina la sequenza di videoclip “Music & Movie Icons” che in una non-stop domenicale ha proiettato le icone musicali|modaiole di forte sensualità David Bowie, Morrissey (The Smiths) e Ian Curtis (Joy Division), i Pet Shop Boys, Kate Moss e Pete Doherty, Hedi Slimane. Tra i titoli dove la musica ha un ruolo decisivo, e come sempre in questo festival in etica|estetica, il docu-melo-dramma “Fig Trees” (sull’Aids) del canadese John Greyson con le musiche di David Wall, e il documentario “A horse is not a metaphor” della pioniera del cinema lesbico americano, Barbara Hammer, che racconta il suo cancro alle ovaie sulle note di Meredith Monk.

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