Scrivere un’opera che non suoni come un’opera. Era questo l’obiettivo di Heiner Goebbels nel 2002, all’epoca del debutto a Ginevra di “Paesaggio con congiunti lontani”, che torna in scena a Francoforte in una versione parzialmente rielaborata dallo stesso autore. Rispetto alla prima versione questa versione risulta più asciutta ma l’ispirazione è invariata così come non cambiano gli interpreti originali, gli straordinariamente versatili strumentisti e performer dell’Ensemble Modern e la presenza lunare di David Bennent, indimenticato Oskar nel “Tamburo di latta” di Schlöndorff.
Un’opera, dunque, nella quale sulla dimensione lirica prevale quella del parlato che si appoggia a un complesso ed eterogeneo reticolo testuale da Giordano Bruno a Gertrude Stein, passando per una panoplia che comprende T.S. Eliot, Henry Michaux, Leonardo, Michel Foucault e il “Dialogue des morts” di François Fénelon fra Leonardo da Vinci e Nicolas Poussin. E quest’ultimo è forse la chiave di lettura per un lavoro dalle molte interpretazioni possibili: riflessione sullo sguardo dello spettatore, sulla percezione dell’opera d’arte e, più in generale, del mondo e della natura.
Prendendo dichiaratamente spunto dall’assenza di tensione narrativa e linearità dei "Landscape Plays" della Stein, Goebbels, enciclopedista selettivo, pone lo spettatore davanti a una successione di situazioni sceniche molto diverse e slegate, create con la complicità dei fedeli Klaus Grünberg per scene e le luci e Florence von Gerkan per i costumi. Lo spettacolo stesso è un paesaggio in movimento lungo coordinate temporali e spaziali fatto di immagini e suoni, molti suoni, risultanti da influssi diversi e distanti.
Pubblico folto (anche per le recite a venire si annuncia il tutto esaurito) e sedotto. Successo sincero.
Interpreti: David Bennent, Holger Falk e Dietmar Wiesner, Catherine Milliken, Nina Janßen-Deinzer, Matthias Stich, Johannes Schwarz, Barbara Kehrig, Saar Berger, Valentin Garvie, Sava Stoianov, Uwe Dierksen, Rumi Ogawa, Rainer Römer, Hermann Kretzschmar, Ueli Wiget, Jagdish Mistry, Rafal Zambrzycki-Payne, Swantje Tessmann, Megumi Kasakawa, Freya Ritts-Kirkby, Eva Böcker, Michael M. Kaspar, Joachim Tinnefeld
Regia: Heiner Goebbels
Orchestra: Ensemble Modern
Luci: Klaus Grünberg