Emozione Britten

Successo e commozione per il ritorno di Curlew river a Perugia, dopo 48 anni

Recensione
classica
Sagra Musicale Umbra Foligno
Benjamin Britten
22 Settembre 2013
Resterà negli annali della Sagra Musicale Umbra la rappresentazione di Curlew river che si è svolta domenica sera a Perugia, nella splendida cornice di San Bevignate. E che cornice: questa antica chiesa dei Templari, nella sua austera semplicità fatta di proporzioni pulite e pietra viva, ha aggiunto un quid fondamentale alla comprensione della “parabola da chiesa” di Britten, un testo essenziale e vibrante come solo le grandi opere sanno essere, che ebbe la sua prima italiana proprio alla Sagra nel 1965 sotto la direzione dello stesso compositore. Dolore e speranza fusi nella fede sono i temi al centro di questo lavoro, nato dall’incontro con il teatro No; giapponese, che Britten aveva apprezzato durante un viaggio a Tokyo nel 1956. L’essenzialità ieratica della tradizione nipponica viene accostata da Britten all’arcaicità del mistery play inglese, evidenziando nell’incontro tra oriente e occidente temi universali della vicenda umana: il dolore di una madre che ha perso il proprio figlio e che si mescola alla sofferenza di un’umanità in cammino. La regia di De Rosa, affiancato dal light designer Mari, ha esaltato il testo di Britten, rispettandolo e al tempo stesso trovando una propria via originale. Un esempio? Non usare la maschera per la protagonista ma bendarla, rappresentando così la folle cecità a cui ci costringe il dolore e al tempo stesso rendendo i movimenti dell’interprete ancora più suggestivi. Milhofer ha dato al suo personaggio una carica di forte emotività, puntando su un rigore e un’intensità che hanno letteralmente soggiogato il pubblico; eccellente il livello dei musicisti diretti da Jonathan Webb e di tutti i cantanti, tra cui i più giovani Del Savio e Borgioni hanno tenuto testa egregiamente all’energia di Abbondanza. L’infinita standing ovation che ha accolto gli interpreti al termine della rappresentazione è stata preceduta da un lunghissimo momento di silenzio, testimonianza viva dell’onda di profonda emozione che ha coinvolto (e sconvolto?) il pubblico per tutta la durata dello spettacolo, senza dubbio uno degli eventi più emozionanti delle celebrazioni britteniane 2013.

Interpreti: The Madwoman, Mark Milhofer; The Ferryman, Simone Del Savio; The Traveller, Mauro Borgioni; The Spirit of the Boy, Alessandro Pagnotta; His Voice, Ashley Slater; The Abbott, Roberto Abbondanza

Regia: Andrea De Rosa

Scene: Sergio Tramonti

Costumi: Ursula Patzak

Orchestra: Ensemble strumentale Orchestra da Camera di Perugia

Direttore: Jonathan Webb

Coro: La Stagione Armonica

Luci: Pasquale Mari

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