De Gregori in viva voce
Nuovo tour per il cantautore, che è apparso in forma smagliante.
30 marzo 2015 • 2 minuti di lettura
Pordenone
Oltre 2500 spettatori hanno affollato il Palaforum di Pordenone per la quarta data del nuovo Vivavoce Tour di Francesco De Gregori, apparso in forma smagliante e particolarmente bendisposto al confronto diretto col pubblico. Il cantautore romano ripercorre le tappe cruciali della sua carriera artistica rivestendo le sue canzoni di nuovi arrangiamenti freschi e pieni di energia, che ribadiscono e sottolineano, per chi non lo avesse ancora capito, il suo legame viscerale con la cultura musicale americana. Dal folk rock dylaniano al blues passando per il country e il rhythm‘n’blues, un supergruppo di dieci musicisti di grandissimo valore guidati dal bassista e produttore Guido Guglielminetti lo accompagna attraverso ventisei pezzi più o meno conosciuti del suo vastissimo repertorio. L’accostamento di canzoni di epoche diverse mette in luce in maniera evidente ciò che è cambiato negli anni nella sua scrittura: brani come "Finestre rotte", "La testa nel secchio", "Belle Époque", "Vai in Africa, Celestino", ad esempio, fanno riflettere sullo stile sofisticato e a volte ermetico dei suoi album più recenti, mentre le canzoni dei Settanta e Ottanta – "Viva L’Italia", "Santa Lucia", "La leva calcistica della classe ’68", "Alice", "La donna cannone", "Rimmel"… – brillano per quell’immediatezza e ingenuità tipica della gioventù, sempre indiscutibilmente bellissime e piene di pathos. Sono proprio queste ultime che, inevitabilmente, strappano gli applausi più calorosi del pubblico, regalando uno show intenso e veramente emozionante. I bis prevedono ben sei pezzi (tra cui una chicca, il canto folk "Volavola") per un totale di due ore e venti minuti ininterrotti di musica. A sessantaquattro anni De Gregori dimostra di essere un artista con molte cose da dire, e di avere ancora, soprattutto, un sincero e profondo entusiasmo per quel difficile mestiere che è la canzone d’autore. Chapeau.