Dalla danza alla festa

Un trio che dai Calicanto si spinge verso la sala da ballo

Recensione
world
Ex Fornace Carotta
07 Febbraio 2009
Per qualcuno i musicisti si dividono in "quelli che non sanno suonare 'Speranze perdute' e... quelli bravi". Il nuovo spettacolo del Trio Adriatica non mette al centro tanto la perizia tecnica, che pure aiuta, quanto la voglia di ridisegnare il contesto di una vecchia sala da ballo, dove ridare vita una selezione delle migliori danze raccolte o scritte in seno all'Atelier Calicanto nei suoi venticinque anni di attività e oggi portate inscena insieme a dodici danzatori di Festa Continua. Battezzato a Padova nello spazio accogliente della Fornace Carotta, il concerto mostra un consolidato rapporto con i registi Titino Carrara e Carlo Presotto, intelligenti scultori di uno spettacolo che diventa narrazione dei dieci anni del trio. Spavaldamente in scena con cappello, occhiali neri e vestiti di qualche decennio fa, i fratelli Tombesi e Francesco Ganassin giocano a rubarsi la scena ne "La Trappola del Diavolo", il locale impreziosito dall' "arte povera", ormai filo conduttore dell'estetica di Roberto Tombesi. E ci raccontano, attraverso scotis, gajarde, saltini, mazurche, polesane, furlane, di una storia cominciata dieci anni fa, quando i Calicanto furono chiamati all'ultimo momento a sostituire un altro gruppo ad Itinerari Folk di Trento e riuscirono a rispondere all'appello in tre. Il concerto è allora un occasione per ricordare il primo clarinettista del trio, Nicola Marsilio, da poco scomparso e Riccardo Sandini, compianto violinista di Calicanto, presente con una composizione sempre "calda" quale "Piova a Pirano". Ottimo il lavoro coreutico di Festa Continua, con Gianni Esposito che sa introdurre passi che sanno di taranta quando meno te lo aspetti e che, forte del laboratorio pomeridiano sul ballo, chiama tutti i presenti ad un coinvogente e danzante finale collettivo.

Interpreti: Francesco Ganassin (clarinetto), Giancarlo Tombesi (contrabbasso), Roberto Tombesi (organetto)

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