Così fan tutti

L'allestimento della Neuköllner Oper di Berlino rinuncia del tutto a interpreti femminili, rivisitando la partitura mozartiana alla ricerca del senso dell'amore.

Recensione
classica
Museumsquartier Vienna
Wolfgang Amadeus Mozart
08 Giugno 2004
La scena teatrale "off" berlinese (Neuköllner Opera) attacca Vienna e le sue Festwochen, roccaforte della ricezione tradizionale dell'opera, e lo fa con una cannonata che è quasi blasfema: un "Così fan tutte" privo di donne! Dieci uomini siedono a un tavolo rotondo in una sorta di loft cittadino, due pianoforti in scena e sei ritratti (i sei cantanti) appesi al muro. Tutti sembrano annoiarsi terribilmente, questa la situazione che lo spettatore trova entrando in platea. Ouverture, si comincia. Quattro degli uomini si alzano e si dirigono agli strumenti. Dimenticavo, l'orchestra non c'è, i due pianoforti suonati a quattro mani (ovviamente maschili, di Dietrich Bartsch, Andrew Hannan, Ugo D.Orazio) la sostituiscono. La partitura, nell'arrangiamento di Winfried Radeke, è stravolta, i recitativi secchi sostituiti da scene parlate che illuminano lo svolgimento della vicenda, il libretto ovviamente "ritradotto" (da Robert Lehmeier che insieme a Jens-Karsten Stoll firma la regia) e le parti canore rivisitate secondo le necessità dei cantanti, tutti bravissimi e intrepidi nel difendere con nonchalance e convinzione questa particolare lettura di Mozart. Fin dalle prime battute dell'ouverture – interpretata con una verve che ricorda Bugs Bunny e la Pantera rosa (non a caso Guglielmo, Gero Bublitz, e Fernando, Jan Remmers, si presenteranno nella scena del mascheramento con costumi che somigliano a queste due figure) – si presagisce a quale sottile gioco di straniamento e di astrazione, poi culminante in una finale orgia inneggiante alle varietà dell'amore, ci sarà consentito assistere. Spesso la rappresentazione cade nell'eccesso e allora, se uno conosce l'opera, è come se stesse al cabaret, ma se non la conosce, gli sarebbe consigliabile un altro approccio. Un allestimento che forse avrebbe divertito Mozart più di tutti, ma una domanda – fondamentale – rimane senza risposta: cosa ci facevano in scena un paio di scarpe rosse da donna accanto a uno dei due pianoforti?

Interpreti: Fiordiligi, Michael Bielefeldt; Guglielmo, Gero Bublitz; Dorabella, Assaf Kacholi; Ferrando, Jan Remmers; Despina, Christian Senger; Don Alfonso, Matthias Ehm

Regia: Robert Lehmeier e Jens-Karsten Stoll. Arrangiamento musicale di Winfried Radeke. Nuova traduzione di Peter Lund e Robert Lehmeier

Scene: Markus Meyer

Costumi: Marcel Zaba

Orchestra: Al pianoforte: Dietrich Bartsch, Andrew Hannan, Ugo D.Orazio

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