Contemporanea da salotto

In provincia di Udine un'associazione organizza serate di contemporanea per 20 persone, nel salotto di una villa

Agnese Toniutti - Salotto Musicale del Friuli Venezia Giulia
Agnese Toniutti
Recensione
classica
Fagagna, Villa Aurora,
Salotto Musicale del Friuli Venezia Giulia: Agnese Toniutti
13 Aprile 2019

Siamo andati a scovare nei dintorni di Udine una originale proposta contemporanea: Il Salotto Musicale del Friuli Venezia Giulia.

Gli estremisti dell’intimità

I luoghi della musica dal vivo sono molti: teatri, sale da concerto, piazze, palazzetti dello sport, stadi, musei, chiese, ma anche club, pub, gallerie d’arte, librerie eccetera. Ognuno di questi possiede una propria caratteristica di fruizione non solo sonora ma anche ambientale, che riguarda il rapporto dell’ascoltatore con lo spazio fisico e gli esecutori. Nei grandi teatri e sale da concerto magari la qualità del suono è ottima (non sempre) ma chi ascolta è lontano da dove questo prende forma, anche dal gesto, dal dettaglio. Questa distanza prosciuga un po' l’emozione che invece prova appieno chi ascolta in spazi più ridotti, magari acusticamente imperfetti, che ti regalano però il privilegio di scoprire il rapporto del musicista con il proprio strumento, la sua concentrazione, la tecnica, la gestualità, il momento creativo.

Su questo fronte, quello dell’intimità nell’ascolto, della vicinanza del pubblico all’esecutore e dell’informalità c’è un posto, Villa Aurora, in un piccolo comune a pochi chilometri da Udine che si chiama Fagagna dove i soci dell’Associazione Culturale Coro Pop Magico – con il patrocinio del Comune e il sostegno dell’Azienda Tonutti – hanno estremizzato questa scelta organizzando nel salotto della Villa per un massimo di venti persone (tesserate e prenotate) per serata, concerti tutti dedicati alla musica d’oggi. Una scelta insolita, come la definiscono gli organizzatori. Una bella e rischiosa scommessa che dopo cinque anni di programmazioni si può dire vinta. 

L’animatrice e direttrice artistica del Salotto è la pianista friulana Agnese Toniutti, spesso anche interprete sopraffina delle serate in Villa. In quello spazio unico si sono esibiti artisti di rilievo anche curiosi di sperimentare una esperienza non facilmente ripetibile. I pianisti Anna D’Errico, Heloise Palmer, Matteo Ramon Arevalos, la violinista Silvia Tarozzi con la violoncellista Deborah Walker, il trombonista compositore Giancarlo Schiaffini, la fisarmonica di Luca Piovesan, la chitarra di Donato D’Antonio, per citarne alcuni. Come molteplici sono i compositori programmati, con uno sguardo profondo sulla musica del secondo Novecento, ma anche verso la musica scritta ieri.

Una intimità che si espande anche nel dopo concerto quando le sedie vengono messe in circolo e i presenti si scambiano le emozioni dell’ascolto, i dubbi, le sorprese, coinvolgendo gli esecutori qualche volta anche i compositori presenti nel Salotto. Un vivace cenacolo allietato da dolcetti, infusi e tisane offerte dai padroni di casa. 

Le magnifiche sette

Nel terz’ultimo appuntamento del Salotto per la stagione dal titolo “…e le donne?” la Toniutti si avventura in un complesso programma per pianoforte solo che vede protagoniste sette compositrici, musiciste lontane non solo dal punto di vista generazionale – si va da Cecilia Seghizzi, centoundici anni (!) il prossimo settembre a Maria Beatrice Orlando fresca diplomata del Conservatorio di Udine – ma anche culturalmente, con diverse filosofie compositive. Funziona quindi bene la scelta di far precedere le esecuzioni da brevi contributi audio dove le voci delle compositrici e testimonianze forniscono riflessioni su ciò che ascolteremo, opzione che ammortizza i rischi di collisioni sonore troppo ravvicinate e stridenti dei materiali. Utili spazi depurativi. 

L’apertura è di grande fascino. Canti antichi (2019) di Caterina Venturelli si sviluppa su note brevi, scolpite e lasciate vagare, vibrare. Uno speciale dialogo con il silenzio nel quale pare vagheggiare qua e là una traccia melodica appena accennata che poi evapora. Lavoro di qualità che risente di un certo controllo formale e forse manca un pizzico di coraggio esplorativo in più. Questo incipit dal carattere sottrattivo contrasta e molto con …respirare il mare… (2019) di Maria Beatrice Orlando, che nella impellente, sincera esigenza di trasmettere l’emozione, la poesia del movimento del mare, della risacca, usando una cellula melodica che va e torna, accumula troppi materiali in un descrittivismo elegante ma non sempre sotto controllo.

Agnese Toniutti - Salotto Musicale del Friuli Venezia Giulia
Agnese Toniutti

Con Portami con te nel mattino vivace (2013) di Maura Capuzzo si entra in un mondo ancora diverso dove tastiera e corde esaltano il loro carattere percussivo in una costruzione intrigante che vede grappoli accordali forti e nervosi muoversi tra strappi e momenti riflessivi per poi diluirsi in un finale sospeso. Appena il tempo di riprendere fiato che la Toniutti ci coinvolge con i ritmi cangianti, svolazzi e arpeggi, nella danza leggera di “Fantasia” da Impressioni del 1957 di Cecilia Seghizzi dove una presunta levità viene messa in discussione da un finale che non c’è. Nei cinque movimenti di Vacances (2005) di Alina Piechowska – allieva della Boulanger ma soprattutto collaboratrice di Giacinto Scelsi – si intravedono i caratteri sognanti ma anche cerimoniali, tra le calde pulsioni di una musica a incastri, di un viaggio mai lineare anzi dissonante e astratto.

Exacerbated Subtlety Concert (Why Does A Woman Love a Man?): Part I (1997, rev. 2000) di Lucia Dlugoszewski alla ricerca della natura sensoriale del suono, costringe la Toniutti ad agire sempre all’interno dello strumento. La cordiera, percossa, accarezzata da oggetti diversi diviene danzante laboratorio di magie, inquietudini e sensualità. Alla fine però poco rimane, molto si disperde. Chiude la serata al Salotto Fractal Freak n.1-CAsCAde (1997) di Mieko Shiomi che non tradisce la sua esperienza nel gruppo Fluxus. Opera happening che accumula suoni oscillanti, densi, quasi visivi. A momenti la mano sinistra della Toniutti evoca il piano jazz delle origini, che poi si perde in cascate dissonanti, architetture sfuggenti e complesse. Sequenze, contrasti forti, arpeggi scuri e concatenati di grande effetto. Si rimane quasi storditi. Per fortuna arriveranno i dolcetti.      


Villa Aurora – Via Diaz 47  Fagagna (Ud)

13 marzo 2019

Agnese Toniutti pianoforte

www.coropopmagico.wixsite.com/salottomusicale

 

 

 

 

 

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