Bruckner con passione

Antonio Pappano e l'Orchestra di Santa Cecilia in tournée a Dresda

Recensione
classica
Dresdner Musikfestspiele
30 Maggio 2015
Nella Frauenkirche, chiesa distrutta durante l'ultima guerra e ricostruita solo in anni recenti, Antonio Pappano e la sua orchestra romana, ospiti dei "Dresdner Musikfestspiele", hanno offerto una lettura appassionata dell'Ottava Sinfonia in do minore di Anton Bruckner . Pappano, che da anni rinuncia alla bacchetta, affronta a mani nude anche questo brano colossale, di circa un'ora e mezza di durata e con un'impressionante sezione di fiati (otto corni!). Direttore dal gesto espressivo che coinvolge l'intero corpo, porta l'opera dell'austriaco, cattolico accanito proiettato verso l'aldilà, a una dimensione terrena e umana. Componendo musica, Bruckner si mise alla ricerca di Dio e della redenzione, rimanendo in bilico tra timori e speranze. Pappano, anziché mettere in rilievo i forti contrasti che caratterizzano l'Ottava Sinfonia, le irruzioni violente dell'orchestra, gli improvvisi silenzi, i bruschi cambiamenti di atmosfera, cerca piuttosto di conciliare gli estremi e creare un flusso coerente. Mentre Bruckner sperimentò un mistero insieme tremendo e affascinante, l'interpretazione di Pappano non ha nulla di terrificante e sovrumano. L'esperienza religiosa così diventa parte della vita vissuta. All'irrequieto primo movimento che si spegne con un'allusione alla morte segue lo Scherzo, una parodia bizzarra del "Deutscher Michel", lo stereotipo del tedesco ingenuo, bonario e sognatore. Punto culminante della sinfonia è l'Adagio, una lunga e profonda meditazione spirituale che vede in primo piano gli archi e le arpe, prima di muoversi verso un' esplosione gigantesca. Il Finale termina con una straordinaria sintesi dei temi di tutti i movimenti. Calorosi applausi per Pappano, i fiati eccellenti e l'intera orchestra che si dimostra in ottima forma.

Orchestra: Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Direttore: Antonio Pappano

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