Bologna riscopre Mirandolina

Bohuslav Martinů al Teatro Manzoni

Mirandolina (Foto Andrea Ranzi)
Mirandolina (Foto Andrea Ranzi)
Recensione
classica
Teatro Manzoni, Bologna
Mirandolina
14 Gennaio 2023 - 15 Gennaio 2023

Pregevole intenzione quella del Teatro Comunale di Bologna, nel voler offrire al pubblico un’opera poco nota (ed eseguita). Per due repliche in un solo fine settimana è andata in scena, come anteprima di stagione, Mirandolina del compositore ceco Bohuslav Martinů, opera comica composta nel 1954 su un libretto tratto dalla celebre “Locandiera” di Carlo Goldoni di duecento anni precedente (1753). La rappresentazione, in forma semiscenica, è avvenuta al Teatro Manzoni, e prevedeva una mise en espace a cura di Gianmaria Aliverta. Senza scenografia e con l’orchestra alle spalle i cantanti sono nudi, esposti, tuttavia pochi oggetti di scena sono bastati a collocare la rappresentazione in una SPA, e le efficaci indicazioni drammaturgiche hanno caratterizzato tutti i personaggi: gli originali “tipi” da commedia dell’arte sono trasformati in “tipi” regionali della società moderna che interagivano in coinvolgenti scene comiche. La mercuriale Mirandolina era Olga Dyadiv, generosa di voce e a suo agio in questo repertorio, spassosissime erano poi le voci maschili che interpretavano i contendenti della mano della bella locandiera: Omar Montanari, Simone Alberghini e Andrea Schifaudo. Nota di merito va a Leonardo Cortellazzi, interprete del servitore che poi effettivamente se la sposa, forse anche perché parte premiata dal compositore di momenti espressivi più lirici. È una partitura non facile, in cui le forme dell’opera italiana si sfaldano nella continuità espressiva di un recitativo punteggiato da momenti più ariosi, ed ha presentato difficoltà nel rapporto tra i cantanti e l’orchestra, diretta da Oksana Lyniv, tra i quali ci sono stati qualche scollamento metronomico e incertezze dal punto di vista musicale. Buona la partecipazione del pubblico che aveva quasi riempito la sala, ma gli applausi finali hanno salutato freddamente la produzione.

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