Artigiani avant-jazz
Il trio di Ellery Eskelin a Le Strade del Jazz
Recensione
jazz
Sulla quattordicesima edizione di Le Strade del Jazz (dieci appuntamenti itineranti in provincia di Ancona) stava per incombere inesorabile la scure della crisi, con il serio rischio che la manifestazione fosse soppressa. È servito un forte e costante impegno per mantenere questo appuntamento che, pur con un cartellone ridimensionato rispetto alle passate edizioni, deve alla volontà degli organizzatori e soprattutto ai numerosi attestati di stima da parte del pubblico la propria sopravvivenza.
Il concerto dell'Ellery Eskelin Trio (che presenta il nuovo [i]New York II[/i], Prime Source 2013) presso il Teatro Alberto Sordi di Ostra Vetere ben riflette la sfida e la complessità di unire e conciliare tra loro diverse epoche musicali. Il repertorio proposto alterna brani che attingono dal mondo degli standard, in un perfetto equilibrio tra approccio free alla struttura e forte senso della tradizione, e trova il proprio baricentro nelle sonorità dell’organo Hammond, le cui possibilità timbriche vengono rimodellate in funzione di una originale rilettura dell’[i]organ combo[/i]. Lo stile di Gary Versace rende poco - o per nulla - omaggio alla tradizione classica dell’Hammond: il suo è più un approccio di tipo pianistico, che privilegia sofisticati collegamenti armonici, ricche finezze interpretative e sovrapposizioni accordali inusuali alternate a lunghi momenti di silenzio, mentre alla mano sinistra è affidato il compito di definire le linee di basso su cui far inserire la spinta propulsiva delle percussioni di Gerald Cleaver e le astrazioni del leader al sax tenore. Il concerto si conclude con la morbida rilettura di "Smoke Gets in Your Eyes" (altrettanto affascinante anche l’esposizione del tema monkiano "We See"), su un pannello ricchissimo di colori e di timbri intrecciati da tre grandi artigiani del jazz d’avanguardia.
Interpreti: Ellery Eskelin, sax tenore; Gary Versace, organo; Gerald Cleaver, batteria.
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