Styriarte 2025: Il suono e lo spazio
A Graz dal 19 giugno al 20 luglio

“Raum&Klang” è il tema della nuova edizione del festival Styriarte che si svolgerà a Graz dal 19 giugno al 20 luglio 2025 festeggiando il suo 40° anniversario. L’inaugurazione intitolata “Vorspiel” (preludio), coinvolgerà la città fin dalla mattina e per l’intera giornata attraverso numerosi eventi gratuiti programmati in diversi quartieri che faranno circolare i musicisti e il pubblico nei parchi e nelle strade, oltre che nelle chiese e nei palazzi.
Il giorno seguente nella moderna Helmut List Halle, una ex fabbrica riconvertita in auditorium e centro di attività culturali, nel concerto anniversario il violinista Thomas Zehetmair farà risuonare le note della Ciaccona dalla Partita in re minore di Bach che diede avvio alla prima edizione del 1985, e la Styriarte Festspiel-Orchester da lui diretta eseguirà due sinfonie di Mozart e una composizione di Flora Geißelbrecht commissionata per questa occasione.
Ma per la vita musicale della città di Graz si tratta di un doppio anniversario perché questo è l’anno nel quale si celebrano anche i quattrocento anni del Palazzo Eggenberg, la dimora nobiliare che ha sempre ospitato una parte dei suoi concerti, e il nome di questa famiglia aristocratica è ricordato anche nelle dediche delle opere di alcuni importanti compositori.
Nella Sala dei Pianeti della sontuosa residenza storica risuonerà l’opera Gli incantesimi disciolti di Antonio Draghi su libretto di Nicolò Minato, scritta nel 1673 per le nozze dell’imperatore Leopoldo I con Claudia Felicita, che sarà eseguita dall’ensemble Ārt House 17 diretto da Michael Hell con un cast vocale composto da Sophie Daneman, Johanna Falkinger, Anna Manske, Julian Habermann, Markus Schäfer e Dietrich Henschel, le coreografie di Mareike Franz e le scene di Lilli Hartmann.
Sempre nella Planetensaal del Castello di Eggenberg nel corso del festival Valer Sabadus, accompagnato dall’ensemble Armonico Tributo Austria diretto da Lorenz Duftschmid, eseguirà arie di Alessandro Scarlatti per ricordare la figura del castrato Stefano Romani detto “Pignattino”, che iniziò la sua carriera al servizio del principe Eggenberg cantando sotto la guida del maestro di cappella Pietro Romolo Pignatta.
Tra i numerosi concerti in programma ce ne sono altri direttamente legati alla dinastia di mecenati che fece progettare il Castello secondo idee filosofiche dalle simbologie cosmiche: Hopkinson Smith presenterà il Lutebook che Pierre Gaultier dedicò nel 1638 al principe Johann Anton, e l’ensemble Ārt House 17 eseguirà le Cantiones Sacrae che Heinrich Schütz dedicò al principe Anton Ulrich.
Il gioco di rimandi tra la storia della città e quella del festival è molto denso e tra i diversi eventi ci sarà anche la seconda parte della Attems Saga “Treppauf, treppab” che è una fantasiosa rievocazione dell’epoca dell’imperatrice Maria Teresa nella quale si muovono diversi personaggi immaginari che rappresentano la corte del conte Ignaz Maria Graf Attems. Un altro esempio di questo viaggio nella memoria sonora cittadina riguarda la Stefaniensaal, inaugurata nel 1908 con la Nona sinfonia di Beethoven. In questa storica sala da concerto, amata dal fondatore del Festival Nikolaus Harnoncourt che la scelse per registrarvi alcuni dei suoi dischi, il Konzertchor der Dommusik e la Styriarte Festspiel-Orchester diretti da Melissa Dermastia eseguiranno la celebre sinfonia insieme a musiche di Bach, Schumann e Saint-Saëns.
Nel ricchissimo programma, che si trova sul sito del festival figurano molti altri concerti e i nomi di numerosi ensemble, tra i quali The King’s Singers e Hesperion XXI, e una parte degli eventi si svolgeranno nei dintorni di Graz. Tra questi spicca quello dedicato alla figura dell’imperatore Federico III d’Asburgo con la presenza nello stesso giorno di tre gruppi musicali che suoneranno nel complesso della fortezza Grazer Burg. Il titolo di questo triplice concerto riprende il monogramma del motto asburgico “ A.E.I.O.U.” e nei giardini del Castello l’Ensemble Oni Wytars eseguirà canzoni e frottole italiane del XV secolo, poi nel cortile interno la Capella Helvetica intonerà musiche di maestri franco-fiamminghi ai quali sarà dedicato anche il concerto seguente dell’ensemble vocale Cinquecento che canterà nel Duomo fatto costruire dall’imperatore.
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