La Scala apre con Don Carlo

Presentata la stagione 2023/24

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Teatro alla Scala
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Alla conferenza stampa per la presentazione della stagione scaligera 2023-24 è stato confermato Don Carlo di Verdi il 7 dicembre, diretto da Riccardo Chailly, con la regia di Lluis Pasqual, con cui il maestro ha già collaborato più volte al Comunale di Bologna e ad Amsterdam. Nel cast René Pape come Filippo II (invece del previsto Ildar Abdrazakov), Anna Netrebko come Elisabetta, Francesco Meli nel ruolo del titolo, Elina Garanča come Eboli, Luca Salsi come Rodrigo, Ain Anger come Grande Inquisitore.

Chailly in aprile dirigerà anche La Rondine di Puccini, nell'edizione ritrovata a casa del compositore e di prossima pubblicazione da Ricordi. La regia sarà affidata a Irina Brook, intenzionata a rimuovere quanto di oleografico è ancora attribuito all'opera.

Secondo titolo verdiano di nuova produzione Simon Boccanegra a febbraio, diretto da Lorenzo Viotti, regia di Daniele Abbado, e a giugno un altro titolo pucciniano anche questo di nuova produzione, Turandot, affidato alla bacchetta di Daniel Harding e alla regia di Davide Livermore.

Molti i nuovi allestimenti, a gennaio Medée di Cherubini (originale francese), diretta da Michele Gamba e la regia di Damiano Micheletto, in concomitanza della mostra su Maria Callas, mitica Medea degli anni Cinquanta, che sarà allestita al Museo della Scala. Come pure nuovi saranno Guillaume Tell di Rossini, nell'originale francese, diretto da Michele Mariotti per la regia di Chiara Muti; Werther di Massenet, sul podio Alain Altinoglu (direttore della Monnaie), regia di Christof Loy; Il cappello di paglia di Firenze di Rota, diretto da Donato Renzetti, nell'allestimento di Mario Acampa; per il filone barocco che la Scala continua a seguire, L'Orontea di Cesti, con Giovanni Antonini sul podio e la regia di Robert Carsen.

E in copoduzione col Festival di Salisburgo, Der Rosenkavalier di Strauss, diretto da Kiril Petrenko, che pur avendo dedicato molti anni alla lirica, oggi come direttore dei Berliner ne ha poche occasioni. Da segnalare anche le riprese: lo storico allestimento firmato da Giorgio Strehler di Die Entführung aus dem Serail di Mozart, diretto da Thomas Guggels; il binomio Mascagni-Leoncavallo, Cavalleria rusticana Pagliacci, diretto da Giampaolo Bisani per la fortunata regia di Mario Martone; Don Pasquale di Donizetti diretto da Evelino Pidò, con la regia di Davide Livermore.

Infine in ottobre 2024 l'attesa prima giornata del Ring wagneriano, Das Rheingold diretto da Christian Thielemann, per la prima volta in buca alla Scala, nell'allestimento di David McVicar. Le altre tre giornate sono previste a febbraio e giugno 2025, la quarta a febbraio 2026, quando verrà anche ripetuto due volte l'intero Ring.

Per quanto riguarda la sinfonica e il balletto è consigliabile consultare il sito della Scala (www.teatroallascala.org), con tuttavia due importanti segnalazioni: a gennaio 2024 il ritorno di Riccardo Muti con la Chicago SO (Glass, Stravinskji, Strauss) e a settembre 2024 Gurre-Lieder di Schönberg con Riccardo Chailly sul podio.

Programmazione a parte, il sovrintendente Dominique Meyer ha anche illustrato la situazione di buona salute della Scala, che continua ad avere conti in pareggio, con ricavi in aumento specie per quanto riguarda il balletto e, grazie alle nuove tecnologie, ha ridotto le spese per il riscaldamento. Ha anche sfatato l'idea che il pubblico del teatro sia solo di anziani, perché risulta che uno spettatore su cinque ha meno di 35 anni, mentre il 30% del pubblico è composto da stranieri.

Meyer si è detto fiero di aver potuto inaugurare la nuova conchiglia acustica, che ha dato ottima prova, e ha annunciato per l'autunno una nuova organizzazione per la raccolta fondi negli Stati Uniti.

Sulle turbolenze create dai recenti nuovi regolamenti sui limiti d'età dei sovrintendenti è intervenuto invece il sindaco Giuseppa Sala, ricordando che è il solo consiglio di ammnistrazione della Fondazione Teatro alla Scala (fondazione di diritto privato) a scegliere il sovrintendente e che Meyer ha il compito di continuare il suo lavoro.

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