La International Young Artist Presentation nel festival Laus Polyphoniae di Anversa
Una rassegna dedicata ai giovani artisti.
22 agosto 2022 • 3 minuti di lettura
L’International Young Artist Presentation (IYAP), la rassegna dedicata alle nuove generazioni di musicisti principalmente dediti alla musica antica o comunque alle esecuzioni storicamente informate, si svolge da diversi anni durante Laus Polyphoniae ed è oramai un appuntamento che caratterizza l’inizio di questo importante festival delle Fiandre. A detta del pubblico e degli addetti ai lavori, questa edizione è stata una delle migliori se non la migliore di tutte dato il livello qualitativo degli ensemble e l’originalità delle loro proposte musicali.
Per questo merita una attenzione particolare anche perché i gruppi che oggi stanno ancora cercando la propria strada e il proprio spazio sulle scene musicali in un prossimo futuro potrebbero essere i protagonisti di festival e rassegne al pari degli ensemble già affermati.
Sabato 20 agosto i sei gruppi, prescelti tra quelli che avevano presentato la propria candidatura quest’anno, hanno presentato i propri concerti di circa quaranta minuti nell’auditorium di Amuz (la Chiesa di Sant’Agostino) dopo tre giorni di lavoro preparatorio svolto insieme ai due coach Raquel Andueza e Robert Hollingworth.
Molti i musicisti spagnoli questa volta, e le prime note del flauto traverso di Pablo Gigosos hanno dato l’impressione di evocare il nome del trio, Brezza, di cui fanno parte Marina Cabello del Castillo (viola da gamba) e Teun Braken (cembalo) che ha eseguito sonate e movimenti di concerti di vari autori, tra i quali Rameau, F. Couperin, Quantz, Benda e Abel, separate da piacevoli preludi improvvisati.
Un eccellente inizio di una giornata ricca di piacevoli sorprese, come quella a seguire del quartetto vocale PassiSparsi, costituito da Martha Rook, Cora Mariani, Neri Landi e Lorenzo Tosi, che ha divertito ed entusiasmato il pubblico teatralizzando villanelle e moresche di Orlando di Lasso attraverso gesti e movimenti tesi a sottolineare il significato delle parole e in alcuni casi delle allusioni contenute queste stravaganti canzoni, con una altrettanto divertente ed efficace presentazione del concerto.
La mattinata si è degnamente conclusa con il quintetto Anacronía formato da David Gutiérrez (flauto traverso), Marc de Linde Bonal (viola da gamba), Pablo Albarracin Abellán (violino), Luis Manuel Vicente Beltrán (viola) e Marina López Manzanera (cembalo) che mantenendo fede al proprio nome e rivendicando l’idea dell’anacronismo ha eseguito un quartetto per flauto di Haydn, oltre a quello di Abel, con copie di strumenti barocchi, giocando, come ben spiegato nella presentazione tra i confini di due periodi stilistici, Barocco e Classicismo, e tra quelli di due coppie di strumenti cembalo/fortepiano e viola da gamba /violoncello.
Nel loro insieme i tre ensemble hanno trasmesso la sensazione del piacere e del divertimento del suonare insieme con agio dovuto anche alla conoscenza del repertorio eseguito a memoria senza lettura e dopo una pausa altre tre formazioni si sono avvicendate a cominciare dal duo Giesta formato da Joana Guiné e Irene Sorozábal Moreno che con le loro voci e i flauti dolci hanno evocato il pellegrinaggio del Cammino di Santiago con il contributo del liutista David Mackor.
Piena di energia e di trasporto l’esecuzione del tormentato terzo quartetto d’archi op.41 di Schumann presentata dal Parnassus Quartet formato da Oscar Holch (viola), Xenia Gogu Mensenin e Sophia Prodanova (violini) e Victor Garcia Garcia (violoncello) che ha colpito al cuore il pubblico di Anversa che in generale ama e ascolta con religiosa attenzione così tanta musica vocale del Quattrocento e del Cinquecento.
Infine la delicata interpretazione di pagine musicali di Praetorius, Telemann, oltre a una trascrizione delle variazioni sulla Follia di Marais fatta dal Flutes & Frets Duo formato dalla flautista Beth Stone e dal liutista Danny Murphy cedendo il passo all’impeto giovanile dei musicisti che lo hanno preceduto ha lasciato una impressione di delicatezza e di soavità concludendo questa felice edizione dell’IYAP incastonata nel festival Laus Polyphoniae realizzata da Musica Impulse Centre in collaborazione con AMUZ.
Unanime il plauso ai due esperti coach Andueza e Hollingworth che li hanno seguiti e consigliati ricordando a loro volta le speranze, le ambizioni e i sogni dei loro primi passi nel mondo della musica.
Laus Polyphoniae prosegue fino al 28 agosto, ma sarà possibile seguire a distanza due dei suoi concerti delle ore 20.00, quello di Stile Antico di lunedì 22 agosto e quello del Sollazzo Ensemble di venerdì 26 agosto.