La Fenice apre la stagione con “La clemenza di Tito”

Giovedì 20 novembre l’opera di Mozart inaugura la stagione lirica e di balletto 2025-2026 del teatro veneziano

13 novembre 2025 • 2 minuti di lettura

La clemenza di Tito (Teatro La Fenice di Venezia 2025)
La clemenza di Tito (Teatro La Fenice di Venezia 2025)

Giovedì 20 novembre La clemenza di Tito di Wolfgang Amadeus Mozart inaugura la Stagione lirica e di balletto 2025-2026 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Il nuovo allestimento vede la regia di Paul Curran – che si confronta per la prima volta con questo titolo mozartiano – con le scene e i costumi di Gary McCann e il light design di Fabio Barettin. Sul podio di Orchestra e Coro – preparato da Alfonso Caiani – del Teatro La Fenice Ivor Bolton, alla guida di un cast vocale che annovera Daniel Behle nel ruolo di Tito Vespasiano, Anastasia Bartoli in quello di Vitellia, Cecilia Molinari al debutto nel ruolo di Sesto, Nicolò Balducci al debutto nel ruolo di Annio, Francesca Aspromonte nei panni di Servilia e anch’essa per la prima volta in carriera e Domenico Apollonio che canterà nel ruolo di Publio.

Secondo il regista Paul Curran «come nel mondo del Settecento, anche in quello di oggi la parola ‘clemenza’ dovrebbe avere molta più importanza. Le persone che detengono enormi poteri dovrebbero capire che la clemenza, ovvero la capacità di perdonare gli altri, insieme alla gentilezza, dovrebbero avere molto più peso e centralità. Purtroppo invece viviamo in un mondo durissimo, e lo si vede soprattutto negli ultimi mesi, o meglio nell'ultimo anno. Io abito negli Stati Uniti, dove ci troviamo in una situazione di estremismo politico, ma credo che sia così dovunque. Invece di picchiare, escludere, far morire la gente, si dovrebbe comprendere che tutti possono sbagliare e fare del male, ma che bisogna anche avere la capacità di perdonare e andare avanti. Quindi questa parola dovrebbe assolutamente ritornare viva e attuale nel vocabolario di oggi».

«Per il pubblico di oggi La clemenza di Tito è assolutamente accattivante – spiega il direttore Ivor Bolton – ritrae alcune delle emozioni umane più basilari come la vendetta e l’amore, in molte diverse sfaccettature: c’è il desiderio ardente di Sesto per Vitellia, il desiderio altrettanto intenso di Vitellia per il potere, e la relazione che intrecciano Annio e Servilia. Tutte queste relazioni fanno da sfondo a un dramma molto umano ma anche molto politico. La ricerca del bene è probabilmente una delle cose che meno ci aspettiamo di trovare oggi quando guardiamo al nostro mondo politico, ma quest’opera può essere da esempio per confutare quel punto di vista. Penso che uno dei pregi di quest’opera sia anche quella di mostrare una grande leadership. Infine spero che la nostra produzione catturi ed emozioni gli spettatori della Fenice e che il pubblico possa apprezzare il modo in cui abbiamo scelto di ridare vita a questo famoso dramma mozartiano».

Cinque le recite in programma: il 20, 23, 25, 27, 30 novembre 2025. La prima di giovedì 20 novembre 2025 (ore 19.00) sarà trasmessa in diretta radiofonica da Rai Radio3. Lo spettacolo va in scena in partnership con la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo e con il sostegno del Freundeskreis des Teatro La Fenice.

Per informazioni: www.teatrolafenice.it.