Il jazz riparte (ancora) dall'Aquila

Torna Jazz italiano per le Terre del Sisma, per un'edizione speciale con un trekking e due giorni di festival all'Aquila, con 200 musicisti.

JT

26 agosto 2020 • 2 minuti di lettura

Foto di Paolo Soriani - Jazz italiano per le terre del sisma
Foto di Paolo Soriani - Jazz italiano per le terre del sisma

Da evento speciale nato nel 2015 Jazz italiano per le Terre del Sisma si è trasformato negli anni in una specie di Who’s who del jazz italiano: l’occasione di contarsi, di rivedersi, di fare il punto su molte cose. L’occasione è tanto più speciale in questo 2020, e il festival itinerante diventa anche la celebrazione di una ripartenza del settore, e il banco di prova di un evento di ampio respiro.

Il percorso di quest’anno prende il via il 29 agosto da Camerino, con una “marcia solidale” tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo: un trekking nelle terre del sisma punteggiato di concerti che terminerà il 5 settembre. Il 5 e il 6, all’Aquila, si incontreranno infine oltre 200 musicisti da tutta italia, su 10 palchi.

Inutile tentare una lista dei partecipanti: ci sono – all’apparenza – tutti: si segnalano una produzione originale dell’Orchestra del Conservatorio dell’Aquila con Enrico Intra e omaggi a Gianni Lenoci, Aldo Bassi e Carlo Conti, recentemente scomparsi. Premi alla carriera a Franco Fayenz, Guido Manusardi e Amedeo Tommasi, il premio Giovani Visionari a Evita Polidoro, e anche un ricordo di Mario Guidi in cartellone.

Cambia la direzione artistica, con Paolo Fresu che passa il testimone a Ada Montellanico (anche in veste di presidente dell’Associazione Il Jazz Va a Scuola), Simone Graziano (presidente dell’Associazione Musicisti Italiani di Jazz) e Simone Linzi (direttore artistico della Casa del Jazz e di JAZZMI). Organizzano, come al solito, Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” con il coordinamento di I-Jazz, con il contributo di Casa del Jazz e Movimento Tellurico, con alle spalle varie sigle ed enti, dal Mibact a SIAE, main sponsor.

«Quando nel 2015 partimmo con l’idea di portare il jazz all’Aquila in segno di solidarietà per i territori colpiti dal sisma – ha spiegato il Ministro Dario Franceschini – «doveva essere un evento unico ed eccezionale. Adesso è ancora più importante continuare perché questo Festival diventa simbolicamente un momento di ripartenza per un settore che sta attraversando una profonda crisi».