Gli International Opera Awards 2021

Dopo la sospensione della scorsa edizione a causa della pandemia, tornano i premi promossi dalla rivista britannica Opera

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La storia dello zar Saltan
La storia dello zar Saltan

Fondati nel 2012 da Harry Hyman, sono tornati gli International Opera Awards dopo la soppressione dell’edizione 2020 a causa della pandemia. I vincitori, scelti da una giuria internazionale presieduta da John Allison redattore della rivista Opera e critico musicale del Daily Telegraph, sono stati proclamati nel corso di una cerimonia virtuale, che ha voluto celebrare i risultati ottenuti nel 2019 ma anche rendere omaggio alla resilienza del mondo dell’opera durante la pandemia del 2020.

Il riconoscimento come miglior teatro lirico dell’anno è andato al Teatro Real di Madrid per una stagione 2019 definita superlativa sia per essere stata uno dei primi teatri a riaprire al pubblico con una Traviata nel luglio del 2020. Per la seconda volta fra i festival si impone il Festival di Salisburgo, di cui si è anche voluto riconoscere lo spirito di iniziativa nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, su concorrenti nostrani come il Festival Donizetti Opera e il Macerata Opera Festival. I riconoscimenti per la migliore orchestra e miglior coro sono andati rispettivamente all’Orchestra di Stato Bavarese di Monaco di Baviera e al Coro della Metropolitan Opera di New York. Il premio al miglior direttore è andato invece a Kirill Petrenko, direttore musicale uscente dell’Opera di Stato Bavarese, che ha la meglio su Riccardo Frizza, anche nella lista dei nominati.

 

Fra le nuove produzioni liriche si impone La storia dello zar Saltan di Nikolaj Rimskij-Korsakov allestito da Dimitri Tcherniakov al Théâtre de la Monnaie di Bruxelles, mentre a Paria di Stanisław Moniuszko prodotto dall’Opera di Poznań va il riconoscimento per la migliore riscoperta (categoria nella quale concorrevano anche l’Agnese di Ferdinando Paer prodotto dal Teatro Regio di Torino e Lo schiavo di Antônio Carlos Gomes del Lirico di Cagliari) e ad Oceane di Detlev Glanert commissionata dalla Deutsche Oper di Berlino quello per la migliore creazione.

 

Per la regia il riconoscimento è andato a Robert Carsen, mentre miglior scenografa e costumista è risultata Małgorzata Szczęśniak, abituale collaboratrice del regista Krzysztof Warlikowski. Fra i cantanti, premiati il soprano Lise Davidsen e il tenore Javier Camarena, che voluto dedicare il suo premio a “tutta la comunità artistica” per l’impegno nonostante le sfide del 2020. Al mezzosoprano Jamie Barton va l’Opera Magazine Readers' Award deciso dai voti del pubblico, mentre si dividono il premio Mazars Young Singer il mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya e il tenore Xabier Anduaga.

 

Non ce la fa il Teatro La Fenice a portare a casa il premio nella categoria Education&Outreach, che invece va alla Birmingham Opera Company, il cui direttore musicale Alpesh Chauhan ottiene il riconoscimento come miglior “nuovo arrivato”, categoria nella quale concorreva anche il giovane regista Andrea Bernard. David Pountney si aggiudica il premio per la leadership per il suo lavoro alla guida artistica del Festival di Bregenz e più recentemente della Welsh National Opera. Il premio per le attività filantropiche è andato alla Martina Arroyo Foundation per il lavoro con giovani artisti e le iniziative di sensibilizzazione, ricevuto dal soprano in persona in collegamento da New York, e quello promosso dall’organizzazione Opera For Peace è stato assegnato al mezzosoprano Denyce Graves per il suo impegno a favore delle cause sociali. Il riconoscimento alla carriera va al novantaduenne direttore d’orchestra Bernard Haitink, dopo l’addio al podio nel settembre 2019 alla fine di un concerto al Festival di Lucerna, che ha rivelato: “Posso dire onestamente che alcune delle esperienze più profonde e commoventi della mia vita musicale sono state nella lirica. È stato un dono.”

Premiati anche la registrazione in DVD di Hamlet di Ambroise Thomas dell’Opéra Comique di Parigi con Stéphane Degout e Sabine Devieilhe protagonisti (Naxos) e il recital Facce d’amore del controtenore Jakub Józef Orliński accompagnato dall’ensemble Il Pomo d'Oro diretto da Maxim Emelyanychev (Erato).

 

 

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