Caterina Barbieri alla Biennale Musica
Dopo Lucia Ronchetti, un’altra donna guiderà il settore Musica della Biennale di Venezia nel biennio 2025-2026
Sarà Caterina Barbieri la Direttrice artistica del settore Musica della Biennale di Venezia. Un’altra donna, dunque, alla guida della musica, dopo il quadriennio guidato da Lucia Ronchetti. Con questa nomina si completa la triade di direttori dei settori DMT dell’istituzione veneziana dopo la nomina di Willem Dafoe al Teatro e la conferma di Wayne McGregor alla Danza. Per decisione dell’attuale Presidente Pietrangelo Buttafuoco, i tre Direttori artistici resteranno in carica solo per il biennio 2025-26.
La nomina di Barbieri, giunta piuttosto a sorpresa, è «un attestato di fiducia verso l’intelligenza e il genio delle nuove generazioni, vere antenne del futuro» secondo il presidente Buttafuoco, che ha sottolineato anche come «la formazione classica unita alla sperimentazione e all’uso delle più innovative tecnologie renda Caterina Barbieri un tramite vivo tra epoca, stili e settori». Sempre secondo il presidente, «l’approccio di sincera ricerca e curiosità verso la scena della musica contemporanea le darà modo di costruire qui, a Venezia, un festival in grado di interessare nuovi e più ampi pubblici» sottolineando come, nonostante la giovane età, Caterina Barbieri abbia alle spalle una consolidata carriera internazionale che vanta presenze nei maggiori festival e manifestazioni del mondo, tra cui la stessa Biennale di Venezia.
Nata a Bologna nel 1990, Caterina Barbieri si è diplomata in chitarra classica nel 2012 al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, dove nel 2014 consegue anche il diploma in composizione elettroacustica con Francesco Giomi dopo un periodo di studi al Royal College of Music e all’Elektronmusikstudion di Stoccolma. Nel 2015 consegue una Laurea in Lettere moderne all’Università di Bologna con una tesi in Etnomusicologia sul rapporto tra il minimalismo Americano e la musica classica indostana. Residente attualmente a Berlino, Barbieri ha presentato le proprie composizioni in alcuni dei più importanti festival musicali al mondo, dall’Unsound all’Atonal, Primavera Sound e Sonar, oltre che in sedi prestigiose come il Barbican Centre di Londra, il Centre Pompidou, l’IRCAM e l’Ina GRM a Parigi, i Berliner Festspiele, la Ruhrtriennale, la Philarmonie de Paris oltre all’Haus der Kunst di Monaco e al Museo Anahuacalli di Città del Messico. Quest’anno il suo nuovo lavoro Womb commissionato da IRCAM e Centre Pompidou è stato presentato in concerto a Parigi e, con Kali Malone, Barbieri ha curato la musica per l’installazione Due qui/To Hear realizzata dall’artista Massimo Bartolini al Padiglione Italia della 60^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Attiva anche in campo discografico, Caterina Barbieri ha pubblicato otto album e fondato una propria etichetta indipendente nel 2021 ha, la “light-years”, con cui ha pubblicato anche Spirit Exit, il lavoro più ambizioso del suo curriculum discografico secondo il nostro Alberto Campo. Con “light years” ha curato anche una serie di showcase invitata da realtà quali Centre Pompidou, Berlin Atonal e Southbank Centre. Barbieri ha firmato anche colonne sonore per diversi cortometraggi e film, fra cui John and the Hole di Pascual Sisto (premiato ai Festival di Deaville e di Palm Spring) e Il popolo delle donne di Yuri Ancarani alla 21. edizione delle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia.
«Sono molto felice di questo invito e davvero onorata di poter dare il mio contributo a Biennale Musica – ha dichiarato la neonominata Direttrice artistica – Venezia non finisce mai di ispirarmi: la sua mutevolezza, gli echi e i riflessi, i suoi silenzi e la sua liminalità. La sua resilienza e il desiderio di infinito. Il suo dissolvere lo spazio e il tempo. Tutto questo è già musica».
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