#Beethoven250: Ludwig il viennese 

Beethoven a Vienna: storie, concerti, curiosità ed eventi dal mondo nell'anno di Beethoven

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L’installazione di John Baldessarri al Kunsthistorisches Museum
L’installazione di John Baldessarri al Kunsthistorisches Museum

Scrisse l’amico Ignaz Ritter von Seyfried: “Una delle più curiose manie di Beethoven era il cambiare casa. Il trasloco comportava naturalmente non pochi problemi, perché Beethoven doveva portare tutto con sé, e spesso perdeva della roba. Non appena aveva preso possesso di un nuovo appartamento trovava subito che qualcosa non andava, e allora si metteva subito alla ricerca di uno nuovo”. A Vienna cambiò non meno di trenta abitazioni con non pochi problemi. Impossibile trovare un luogo adatto, a un prezzo ragionevole e senza controversie con i padroni di casa e litigi con i vicini. E per ogni trasloco, una traccia in più da conservare nella memoria della città, che testimoniò più di ogni altro luogo il suo genio creativo e la sua disperazione esistenziale. 

La sua musica non manca mai nei generosi programmi musicali della capitale viennese, ma nell’anno beethoveniano le manifestazioni si sprecano a Vienna e non sono solo musicali. 

Beethoven qua, Beethoven là, Beethoven su, Beethoven giù 

È impossibile dar conto di tutti concerti organizzati dalle maggiori istituzioni della capitale austriaca per l’anno santo beethoveniano. 

Wiener Philharmoniker hanno cominciato i festeggiamenti già in autunno il loro ciclo beethoveniano prosegue fino alla fine dell’anno, anche in versione da esportazione. Nel mese di marzo portano in tournée in diverse città tedesche l’integrale delle sinfonie dirette da Andris Nelson in quattro serate consecutive rigorosamente in ordine di catalogo. Il ciclo che approderà a Vienna in maggio al Musikverein Festival Wien 2020. Sinfonie a parte, moltissimo Beethoven anche nella stagione da camera nella Gustav-Mahler Saal della Staatsoper in formazioni cameristiche a geometrie variabili. 

Beethoven è molto presente anche nei programmi dei Wiener Symphoniker. L’integrale delle Sinfonie si è aperta già lo scorso gennaio. In giugno, la seconda orchestra viennese in Best of Beethoven propone un’antologia di composizioni in due giornate che comprendono ouverture sinfoniche e sinfonie. E per concludere l’anno in bellezza, il 31 dicembre in programma la Nona.

Doppio festeggiamento al Musikverein, che oltre il compleanno del compositore celebra 150 anni dalla fondazione. Sono circa 80 le occasioni per ascoltare la musica di Beethoven in questa stagione. Oltre all’integrale delle Sinfonie con i Wiener, gli appuntamenti più di spicco del cartellone offrono l’integrale dei Concerti per pianoforte con Rudolf Buchbinder iniziata lo scorso ottobre, l’integrale dei trii per pianoforte, alcune Sonate per pianoforte interpretate da Daniel Barenboim e il ciclo Beethoven Today, che propone composizioni da camera di Beethoven a nuovi lavori di Gerald Resch, Johannes Maria Staud e Johanna Doderer. Ricco il programma beethoveniano anche al Konzerthaus con propone l’integrale dei Quartetti per archi con il Quatuor Ébène in sei concerti fino a dicembre e in marzo l’integrale delle Sinfonie con i russi di MusicAeterna diretti da Teodor Currentis nella Nona (23/3), Seconda e Quinta (29/3) e da Giovanni Antonini nella Prima e Terza (25/3) e nell’Ottava Sesta(27/3). 

Nella culla di Fidelio

Il Theater an der Wien, culla dell’unica opera beethoveniana, ricorda l’evento proponendo dal 16 marzo un nuovo allestimento del Fidelio oder Die eheliche Liebe nella seconda versione del 1806. L’allestimento è firmato dall’Oscar “tarantiniano” Christoph Waltz, mentre la direzione musicale dei Wiener Symphoniker è affidata a Manfred Honeck. Protagonisti saranno Eric Cutler e Nicole Chevalier. Non dimentica Beethoven nemmeno la Kammeroper che dal 10 marzo porta in scena al Theater an der Wien la novità Genia oder Das Lächeln der Maschine (Genia o Il sorriso della macchina) opera di Tscho Theissing, che affronta i grandi temi della vita di Beethoven come l'arte, la libertà e il futuro, toccando anche la dimensione storica del compositore oltre ai cliché e agli aneddoti a lui attribuiti, i suoi rapporti amorosi difficili e misteriosi, il suo carattere idiosincratico e schivo, le persone a lui vicine. 

La primissima versione del Fidelio del 1805 è andata in scena alla Staatsoper di Vienna già a febbraio fra qualche contestazione, ma per la versione più recente del 1814 dell’opera beethoveniana si può contare sul solido repertorio del massimo teatro viennese. Dal 22 aprile torna la storica versione di Otto Schenk con la direzione di Adám Fischer con Andreas Schager, Simone Schneider e Tomasz Konieczny. 

Bonn e Vienna si abbracciano nel segno della musica 

Il 15 maggio apertura beethoveniana delle Wiener Festwochen 2020 con un abbraccio ideale alla città natale del compositore nel segno, ovviamente, della musica. Sotto il titolo Beethoven gehört allen! (Beethoven è di tutti!), in programma una grande serata musicale aperta a tutti nella Rathausplatz della capitale austriaca all’insegna delle variazioni, improvvisazioni e fatasie sul tema Beethoven. Sul palco si alterneranno Florian Boesch, Koehne Quartett, Ankathie Koi, Mira Lu Kovacs, Lukas Lauermann, Mischwerk, PHOEN Extended, Herbert Pixner, Helge Schneider, Golnar Shahyar, Marie Spaemann e Die Strottern sotto la direzione musicale di Paul Gallister. 

Quasi in contemporanea, all’aperto nell’Hofgartenwiese di Bonn si terrà a partire dalle 20 una serata musicale condotta da Sarah Willis e Götz Alsmann con la Beethoven Orchester diretta da Dirk Kaftan e con ospiti come Juan Diego Flórez e i comici Aleksey Igudesman e Hyung-ki Joo. 

Le case e le cose 

Sono numerose le mostre imperdibili che la capitale austriaca gli dedica. Al Kunsthistorisches Museum dal 25 marzo al 5 luglio Beethoven bewegt (Beethoven si muove) rende omaggio al compositore con disegni, dipinti, sculture, videoinstallazioni e performance di numerosi artisti ispirate alla sua figura. Al Leopold Museum dal 30 maggio al 21 settembre in Inspiration Beethoven. Eine Symphonie in Bildern aus Wien 1900 ricostituisce dopo numerosi decenni il ciclo pittorico del 1898/99 di Josef Maria Auchentaller realizzato per la sala della musica del suocero Georg Adam Scheid e ispitazo alla Sinfonia pastorale di Beethoven. E naturalmente da vedere è il celebre Fregio di Beethoven di Gustav Klimt nel Padiglione della Secessione, un omaggio lungo 34 metri e alto 2 al compositore e alla sua Nona Sinfonia

Ripercorrere i molti luoghi dove abitò Beethoven è sicuramente un modo insolito per conoscere i molti volti di Vienna: la Pasqualatihaus in Mölker Bastei 8, la Beethoven Eroicahaus a Oberdöbling e la dimora di Heiligenstadt in Probusgasse 6 a Grinzing, oggi sede di museo rinnovato e ampliato per l’occasione dove si possono vedere documenti e partiture autografe oltre al celebre testamento di Heiligenstad. Una guida per non perdersi è qui

 

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