Musica terapeutica al Penguin Cafe

Una tradizione di minimalismo bucolico tramandata di padre in figlio
 

Penguin Cafe Erased Tapes
Disco
oltre
Penguin Cafe
The Imperfect Sea
Erased Tapes
2017

C’è ancora musica al Caffè Pinguino, benché il gestore originario – Simon Jeffes, che l’aveva inaugurato nel 1972 – non sia più fra noi da venti anni esatti. A farne le veci, da qualche tempo, è il figlio Arthur, oggi trentottenne, affiancato da un ensemble in cui figurano solisti di estrazione pop (il percussionista Cass Brown, in passato nei Gorillaz, e il polistrumentista Neil Codling, membro dei Suede) accanto ad altri provenienti dai ranghi accademici del Royal College of Music. Non più Orchestra, com’era in precedenza, ma in verità la sostanza muta in misura irrilevante: siamo in una zona intermedia fra l’avanguardia minimalista, per via della scrittura, e il folklore contemporaneo, se si bada viceversa alla strumentazione, ora completamente acustica.

Fa specie, da quest’ultimo punto di vista, che nell’album intestato al “mare imperfetto” – terzo della serie con la denominazione abbreviata, inserita adesso nel catalogo dell’etichetta neoclassica Erased Tapes – la formazione affronti in modo garbato e disinvolto composizioni di natura elettronica come “Franz Schubert” dei Kraftwerk – aprendone uno show, nell’ottobre 1976 a Londra, la Penguin Cafe Orchestra tenne il primo concerto importante – e “Wheels Within Wheels” del duo britannico Simian Mobile Disco, che conclude la sequenza ricollocando la dance in una dimensione cameristica con effetto davvero suggestivo. Troviamo poi una partitura inedita del padre, “Now Nothing (Rock Music)”, che a dispetto del titolo distilla spleen sulla tastiera del pianoforte.

Sono tuttavia gli episodi firmati dal giovane Jeffes a brillare maggiormente: “Cantorum”, che rimanda alle modalità tipiche di Steve Reich, lo struggente “Protection”, “Rescue”, trainato da un crescendo d’archi di grande forza emotiva, e “Control 1 (Interlude)”, allineato sui registri “ambientali” canonizzati da Brian Eno, padrino al battesimo discografico Music from the Penguin Cafe con il suo marchio Obscure, sempre nel 1976. Per quanto la novità rappresentata allora, e certificata dall’uso ricorrente che di brani del repertorio è stato fatto al cinema e in televisione, non sia più tale ai giorni nostri, l’ascolto di The Imperfect Sea comunica la medesima e impagabile sensazione di quiete terapeutica.

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