Keleketla! Soweto chiama, Londra risponde

Un progetto all-star prodotto dai Coldcut, con Tony Allen, Shabaka Hutchings, Dele Sosimi, nato in una biblioteca indipendente di Soweto

Keleketla
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Keleketla!
Keleketla!
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2020

Keleketla! è il nome del progetto discografico nato all’interno della biblioteca indipendente di Soweto che porta lo stesso nome, che nella lingua Sepedi (una delle undici parlate in Sudafrica) significa “risposta”, e che ha coinvolto l’organizzazione benefica britannica In Place of War, a cui andrà una parte dei ricavati delle vendite, e artisti sudafricani, britannici, statunitensi, nigeriani e di West Papua, coordinati da Matt Black e Jonathan More, vale a dire Coldcut.

– Leggi anche: Tony Allen got me dancing: 10 canzoni per il "miglior batterista del mondo"

Alle volte le storie che sono dietro ai dischi sono belle tanto quanto i risultati finali: è questo il caso di Keleketla!, progetto nato quasi come una sfida e che pochi giorni fa ha trovato la sua piena realizzazione nel disco di cui parleremo tra poco. Prima però la storia: tutto comincia con l’incontro tra Ruth Daniels di In Place of War, un’organizzazione che promuove la creatività come strumento di cambiamento, e Rangoato Hlasane e Malose Malahela di Keleketla!, biblioteca indipendente nonché centro culturale di Soweto, Johannesburg.

L’idea iniziale è quella di realizzare un disco coinvolgendo giovani musicisti di Soweto, ma la faccenda si fa seria grazie al coinvolgimento dei Coldcut; i due produttori si trasferiscono a Soweto per realizzare la prima tranche di registrazioni ai Trackside Studios per poi tornare a Londra dopo aver coinvolto, tra gli altri, musicisti del calibro di Shabaka Hutchings, Tamar Osborn, Antibalas, The Watts Prophets, nonché gli architetti dell’afrobeat Tony Allen e Dele Sosimi. Nella capitale inglese i Coldcut si occupano dell’overdubbing e del mixing e il risultato è questo Keleketla!, esempio riuscito di call and response, di dialogo musicale tra idee diverse che s’incontrano e si fondono.

“Future Toyi Toyi” ha il compito di aprire il disco ed è commovente ascoltare ancora una volta l’inimitabile batteria di Tony Allen sulla quale si inseriscono le voci dei Soundz of the South

La successiva “International Love Affair” si candida ad essere il manifesto del progetto, lanciata nello spazio dai sax di Shabaka Hutchings, il Black Emperor di The Comet is Coming e altri progetti collaterali, e Tamar, e dalle tastiere di Dele Sosimi, con le voci di Nono Nkoane e Tubatsi Moloi.

Un altro dei vertici della raccolta è “Freedom Groove”, con la partecipazione del trio proto-hip hop The Watts Prophet impegnato su un ritmo minaccioso squarciato dai fiati a mitraglia degli Antibalas, gruppo che incide per la meritoria Daptone di Brooklyn.

La batteria di Allen ritorna in “Papua Merdeka” per un intreccio di hip hop, jazz e dub su cui The Lani Singers (Benny e Maria Wenda, marito e moglie) portano alla nostra attenzione la lotta in corso in West Papua contro l’occupazione indonesiana.

Keleketla! è un album che riafferma i meriti delle collaborazioni musicali e fornisce un punto di vista improntato alla speranza in un momento in cui il mondo sembra essere in preda alla negatività. Se a ciò aggiungiamo che è anche bello, allora vuol dire che questa volta abbiamo fatto bingo.

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