Il colorato giardino di OoopopoiooO

L'elettro-dadaismo di Vincenzo Vasi e Valeria Sturba torna nel nuovo disco Elettromagnetismo e libertà

Valeria Sturba e Vincenzo Vasi- OoopopoiooO
Valeria Sturba e Vincenzo Vasi
Disco
pop
OoopopoiooO
Elettromagnetismo e libertà
Oopart
2019

Il coloratissimo e plasticoso giardino degli OoopopoiooO torna a aprire i suoi cancelli. Sotto la forma apparente di un luna-park sonoro – e mantenendone tutte le componenti più amusant – il duo formato da Vincenzo Vasi e Valeria Sturba mette in scena un rituale elettro-dada in costante evoluzione.

Cannibali del theremin: il progetto OoopopoiooO

Pescando dal cestone delle meraviglie degli strumenti (theremin, violino e basso restano centrali insieme all’intreccio delle voci, ma c’è di tutto, da un “rosario elettronico” a barattoli di tisane), i due artisti intrecciano canzoni innervate da un polistilismo ludico che sarebbe superficiale ridurre solo a pastiche, per quanto gustoso e colto.

Come salmoni con un cappellino cotillon un po’ sghembo in testa, OoopopoiooO risalgono la corrente di conformismo sonoro mascherato da libertà hip che scorre placido sulle timelines dei social e innestano una serie di microcariche esplosive in grado di riaccendere angoli di attenzione differenti (anche scomodi).

Di Elettromagnetismo e libertà colpisce l’intelligenza degli arrangiamenti, sia quando si muove nel patchwork come in “Il topolino va”, sia quando struttura una personalità “elettromagnetica” vitale e aliena, come in “OOPart”, tanto per fare due esempi. Ma c’è ovviamente di tutto, dalle inquietudini sci-fi al noir da videogame di “PerDono” (con la voce di Max Princigallo), in un flusso anche a tratti fastidioso volendo, ma in grado di dare corpo a un nomadismo che mi sembra più vitale di mille apparenti novità che giungono dalla scena urbana più giovane (provate “Toko”!)

Dare corpo. Ecco, nel disco non ci sono i corpi (lucenti nelle loro tute colorate dei live) di Valeria e Vincenzo, che sono parte integrante del rituale. E che sembrano quasi emergere nel kids-tribal finale della canzone che dà titolo al disco.

Ma come si esce da questo giardino??

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

pop

I Calibro 35 rapinano il jazz

In Exploration il supergruppo cinefilo accende la tv a suon di fusion, da Lucio Dalla a Mixer

Alberto Campo
pop

More: il ritorno dei Pulp

La band di Jarvis Cocker pubblica un nuovo album dopo 24 anni di silenzio discografico

Alberto Campo
pop

Marc Ribot, o dell’ottimismo della volontà

In Map of a  Blue City il grande chitarrista statunitense diventa cantautore nel segno di Gramsci

Alberto Campo