Ballando con Beyoncé

Renaissance è il nuovo album di Beyoncé, un omaggio alle radici nere e queer della club culture

Beyonce
Disco
pop
Beyoncé
Renaissance
Parkwood/Columbia
2022

A sei anni di distanza da Lemonade Beyoncé pubblica Renaissance, il suo nuovo disco da solista, che vede le partecipazioni di Jay-Z, Drake, Skrillex, The Dream, 070 Shake, Beam e Sua Maestà Grace Jones, e, per il momento, è il miglior disco dance dell’anno, ma non solo, è la celebrazione della club music e del suo spirito all’insegna dell’emancipazione e, perché no?, del sudore..

In realtà negli ultimi sei anni Beyoncé non è stata con le mani in mano: nel 2018 ha dato alle stampe Everything Is Love in compagnia del marito Jay-Z e l’album dal vivo Homecoming, e l’anno seguente è stata la volta della colonna sonora The Lion King: The Gift. In ogni caso l’attesa per il nuovo album era ovviamente tanta: vediamo un po’ come è andata.

Partiamo dalla copertina: una tamarrata da paura. Vabbé, poi ci raccontano che è un omaggio alla famosa festa organizzata dallo stilista Halston (a proposito, avete visto la bella serie a lui dedicata e trasmessa da Netflix con Ewan McGregor nel ruolo dello stilista, con quella scena finale di lui che guarda l’oceano dall’auto e le note di “Pearly Dewdrops‘ Drops” dei Cocteau Twins che esplodono nello stomaco e nella testa degli spettatori?) allo Studio 54 per il trentesimo compleanno di Bianca Pérez-Mora Macías, all’epoca moglie di Mick Jagger, a cui lei si presentò cavalcando un cavallo bianco, e noi fingiamo di crederci.

Bianca Jagger
Bianca Jagger allo Studio 54

 Del resto la sobrietà non è mai stata la cifra stilistica principale della signora Carter, come conferma la copertina di British Vogue dello scorso mese.

Beyoncé Vogue

Beyoncé è così, prendere o lasciare. A fine giugno, a precedere e lanciare il nuovo disco, è arrivato il singolo “Break My Soul”, diventato rapidamente l’inno di quel fenomeno chiamato "Great Resignation": in pratica, da dopo il lockdown conseguente allo scoppio della pandemia di coronavirus, è in atto uno stravolgimento nel mondo del lavoro, soprattutto negli Stati Uniti, e stiamo assistendo a delle dimissioni di massa.

Secondo la società di consulenza McKinsey, tra aprile e settembre 2021, 19 milioni di americani hanno dato le dimissioni dal loro posto di lavoro e altri 4,5 milioni solo nel mese di novembre. Si tratta di un record storico che analisti, sociologi ed economisti stanno cercando di spiegarsi: il Covid ha cambiato le nostre aspettative lavorative? Siamo stufi di farci sfruttare? Abbiamo cambiato le nostre priorità? O è proprio il capitalismo che non funziona più? Certo, interessante, ma questo cosa c'entra con Beyoncé? C’entra, perché alcune parti del testo della canzone hanno fatto sì che “Break My Soul” diventasse l’inno di questo fenomeno.

«I'm gonna find new drive / damn, they work me so damn hard / Work by nine, then off past five /And they work my nerves, that's why I cannot sleep at night».

Sono questi i versi che hanno fatto subito pensare alle Grandi Dimissioni. Del resto frasi come «Lavoro dalle 9 fino oltre le 5», «Ecco perché non riesco a dormire la notte», fino ad arrivare a un netto «I just quit my job», «Ho lasciato il mio lavoro», sembrano esprimere molto bene lo spirito di questi ultimi due anni e il dramma esistenziale delle nuove generazioni.

«Beyoncé ha visto che era l'estate del burnout per i late-millennial, del movimento operaio, del revival degli anni Novanta e dell'orgoglio queer e ha pensato, "Sì, posso fare una canzone su questo"», ha scritto su Twitter Puja Patel, editor-in-chief di Pitchfork.

Beyoncé è semplicemente riuscita a dare voce a milioni di persone. «È interessante la misura in cui il fenomeno è penetrato nello zeitgeist», ha detto a CNBC Nick Bunker, economista di Job Site Indeed. Il brano di Beyoncé «è un esempio di una più ampia consapevolezza pubblica e di un maggior dibattito sulle persone che stanno lasciando il lavoro, che riflette ciò che sta accadendo nel mercato del lavoro e nella società». I giovani Millennial e soprattutto la Gen Z si stanno davvero interrogando su che senso abbia tutto lo stress, la continua ansia di dover arrivare, la mancanza di tempo libero e la vita passata a lavorare. Ma non sembra solo una lamentela passeggera, è più il segno che qualcosa va cambiato, che serve una rivoluzione. E ogni rivoluzione, si sa, ha bisogno di inni.

 Venerdì 29 luglio esce Renaissance, la rinascita – si spera – dopo due anni di pandemia, il primo episodio di progetto in tre atti. Due giorni prima della pubblicazione è però stato trafugato e pubblicato sulla rete: i fan hanno subito lanciato una campagna sui social chiedendo di non scaricarlo, ed ecco che Beyoncé ha deciso di ringraziarli attraverso una dichiarazione ufficiale: «L’album è disponibile in rete ma tutti voi avete aspettato la vera pubblicazione in modo da goderne tutti insieme. Non ho mai visto nulla del genere, non riuscirò mai a ringraziarvi abbastanza per il vostro amore e la vostra protezione. Ho apprezzato che abbiate richiamato all’ordine tutti quelli che stavano cercando di intrufolarsi nel club prima del dovuto. Ha significato davvero molto per me. Vi ringrazio per il vostro supporto incrollabile e la vostra pazienza. Ci prenderemo il nostro tempo e godremo della musica. Io continuerò a dare tutta me stessa a tutti voi e a fare del mio meglio per darvi gioia. Vi amo profondamente».

Dopo 3 anni di lavoro ecco dunque le 16 canzoni, per un totale di 62 minuti, che compongono Renaissance e il bollino Parental Advisory Explicit Content sulla copertina. Eh sì, da sempre una naughty girl, nel suo settimo album da solista Beyoncé è addirittura filthy, sconcia, oscena. “Cozy”, per esempio, è sia un inno sull’amore per sé stessi («Mi sento a posto nella mia pelle») sia uno slogan di sopravvivenza («Lei è una vibrazione, lei è un eroe»), e con un verso come «Paint the world pussy pink» si capisce il perché del bollino. E che dire del verso «Drop it like a thotty» di “Church Girl”, mentre immaginiamo un twerking bollente?

 “Plastic Off the Sofa” è l’ode più sensuale per suo marito da “Dance for You”, quindi stiamo parlando di 11 anni fa, a riprova che qualche problemino tra i due c’è stato e del resto i testi di Lemonade parlavano chiaro. Dopo aver sussurrato quasi senza fiato «I know you had it rough growing up, but that’s OK», Beyoncé ruggisce «I like it rough» e ti aspetti che compaia il logo di YouPorn.

«You sexy motherfucker (boy, you growin' on me) / I just wanna thug you (the category is Bey) / You gangster motherfucker (boy, you growin' on me) / I just wanna touch you (I can feel it through those jeans)» - "Summer Renaissance"

Sedici canzoni dicevamo, in cui la voce di caramello di Beyoncé è amplificata da cadenze pulsanti che fondono senza sforzo house music con Afrobeats, incorporando citazioni di “I Feel Love” (in “Summer Renaissance”), di James Brown in “Church Girl” e la linea di synth di “Show Me Love” di Robin S. in “Break My Soul”, mentre “Alien Superstar”, una delle mie canzoni preferite dell’intera raccolta, nel ritornello cita “I’m too sexy” di Right Said Fred e in “Energy” fa capolino “Milkshake” di Kelis, con quest’ultima che ha apertamente parlato di “furto” e conseguente rimozione della parte incriminata, avvenuta il 2 agosto (a me sembrava più una citazione di “Fu-gee-la” dei Fugees ma evidentemente non era così).

 «Unique, that's what you are / Stilettos kicking vintage crystal off the bar / Category, bad bitch / I'm the bar (ooh) / Alien superstar / Whip, whip / I'm too classy for this world / Forever I'm that girl / Feed you diamonds and pearls / Ooh, baby / I'm too classy to be touched / I pay them all in dust / I'm stingy with my love /Ooh, baby, I'm U-N-I-Q-U-E» - "Alien Superstar"

Quando Beyoncé entra seriamente nel suo personaggio da club, indubbiamente eccelle: la giubilante “Cuff it” è un tormentone funky che ricorda “Blow” dal suo album del 2013, accompagnata da quei fiati al sapore di jazz che resero “Schoolin’ Life” una gemma sottovalutata all’interno di 4, il suo album del 2011, e in “Thique” la ragazza di H Town mette in mostra un tono raschiante nella sua voce mai sentito prima, sorretto da un beat minaccioso.

Renaissance è un album che trasuda divertimento e libertà, un omaggio alle radici nere e queer della club culture, un disco che ci fa aspettare con curiosità i prossimi due episodi. Queen Bey è tornata e non fa prigionieri.

«Renaissance è una celebrazione della club era quando quelli che si sentivano outsider si cercavano tra di loro e formavano una comunità di cercatori di libertà per esprimersi in maniera creativa attraverso il ritmo, quello che celebriamo ancora oggi» - comunicato stampa di presentazione del disco

 P.S. Beyoncé aggiornerà, non si sa ancora bene quando, la canzone “Heated” dopo aver affrontato critiche sul testo considerato discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità. Il verso in questione è “Spazzin’ on that ass, spaz on that ass”, contenente una parola spesso usata come insulto nei confronti di chi ha una paralisi cerebrale spastica. «La parola, non usata intenzionalmente in maniera offensiva, sarà sostituita», ha chiarito in una dichiarazione un rappresentante di Beyoncé.

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