Un'esplosione di musica fuori dal tempo

A Richmond il cantautore Matthew E. White ha fondato Spacebomb, un'etichetta vecchio stile, con una house band e l'idea di fare «musica di ogni genere». Ora esce l'esordio di Natalie Prass, country soul retrò fuori dal tempo

Articolo
pop

Un'etichetta discografica vecchio stile, alla maniera della Stax o della Motown, con una band residente e l'intenzione di conferire in quel modo identità coerente alle produzioni. Questo il piano di Matthew E. White (nella foto di Shawn Brackbill), trentaduenne di Richmond, dove ha sede - nell'attico di un palazzo situato al civico 11 di South 21st Street - lo studio di registrazione intorno al quale gravita l'impresa. Figlio di missionari, che lo allevarono da bambino nelle Filippine, il barbuto artista statunitense si prodiga da una decina di anni per dare compattezza e visibilità alla scena locale: inizialmente come promotore del Patchwork Collective, raggruppato reclutando complici fra gli studenti dei corsi jazz della Virginia Commonwealth University, poi in veste di fondatore dell'eclettica big band Fight The Big Bull. Ma è da quando è cominciata - quattro anni fa - l'avventura della Spacebomb che la storia ha preso un'altra piega: «Qui a Richmond c'è una comunità straordinaria di musicisti fantastici, così ho avuto l'idea di fare le cose alla vecchia maniera, mettendo su una house band: voglio che la gente venga a fare i dischi qui», spiegava White. E aggiungeva, precisando il business plan: «Faremo musica di ogni genere, che sia jazz, rock o folk, occupandoci della produzione, ma anche no: l'obiettivo è la completa libertà, così come la sostenibilità finanziaria». Primo titolo in commercio, nell'estate del 2012, il debutto da solista dello stesso White, Big Inner: un frullato di stili con la statura del classico, sintonizzato sulla lunghezza d'onda di Randy Newman o The Band, con tributi resi en passant a Jorge Ben e Jimmy Cliff. Album apprezzatissimo anche su questa sponda dell'Atlantico: recensendolo, il britannico "The Guardian" l'ha definito "un'eccezionale suite di canzoni soul tirate a lucido", mentre per l'influente mensile "Mojo" si tratta di "gospel psichedelico". "Era semplicemente un biglietto da visita per lo studio," ha dichiarato l'autore, "sapevo che era un disco tosto, ma non pensavo che potesse interessare a qualcuno".



Definitivo punto di svolta, tuttavia, potrebbe essere il recente disco d'esordio di Natalie Prass: cantautrice ventottenne originaria di Cleveland, cresciuta in Virginia ma stabilitasi a Nashville passando da Boston; «il genere di artista per cui è stata creata Spacebomb», ha decretato White. Intitolato semplicemente con le sue generalità anagrafiche, l'album era pronto da tre anni, ma ha visto la luce solo adesso perché - è ancora White che parla - «aspettavamo il momento propizio». I fatti gli stanno dando ragione: l'elegante portamento country soul di quelle nove canzoni, che sembra rievocare la volta in cui - a fine anni Sessanta - la diva pop londinese Dusty Springfield registrò a Memphis il suo capolavoro (Dusty in Memphis, appunto), ha suscitato un coro unanime di consensi. "Un disco che non suona mai retrò, semmai fuori dal tempo", ha sentenziato "The Guardian", apprezzandone il tono garbato e confidenziale.



Un successo che potrebbe convincere Natalie Prass ad abbandonare la curiosa attività con cui sbarcava il lunario ultimamente: produrre e smerciare felpe per cani (!) col marchio Analog Dog. Da parte sua, frattanto, Matthew E. White pubblica in questi giorni il proprio secondo lavoro, Fresh Blood, che riafferma i valori espressi nel precedente con gemme quali "Rock & Roll Is Cold", "Holy Moly" e "Tranquility", scritta in memoria di Philip Seymour Hoffman. Dopo di che partirà in tournée: prima in patria e quindi in Europa, con tappa conclusiva - unica su scala nazionale - al Barrio di Torino, giovedì 30 aprile.

Matthew E. White
Fresh Blood
Spacebomb Records

Natalie Prass
Natalie Prass
Spacebomb Records

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

pop

Sufferah. Memoir of a Brixton Reggae Head è l'emozionante autobiografia dello scrittore londinese di origini giamaicane Alex Wheatle

pop

Mutiny in Heaven, diretto da Ian White, è il racconto sincero e senza sconti del primo gruppo di Nick Cave

pop

Il film Bob Marley: One Love del regista Reinaldo Marcus Green non riesce ad andare oltre gli stereotipi