Giunta alla 35ª edizione, la rassegna internazionale di musica moderna e contemporanea Traiettorie esplorerà il rapporto tra musica e nuove tecnologie con una cinquantina di brani scritti nel nuovo millennio, tra sette prime esecuzioni assolute, di cui sei su commissione della rassegna, e nove prime esecuzioni italiane. Diciassette concerti suddivisi in una prima parte primaverile, concentrata in un densissimo fine settimana di musica con ben nove concerti spalmati in diverse fasce orarie (tra il 16 e 18 maggio), e il tradizionale blocco dei concerti autunnali fra ottobre e novembre. Non mancheranno infine le dediche a Pierre Boulez e Luciano Berio, nel centenario della nascita di due tra i più grandi compositori del secondo Novecento.
In vista dell’inaugurazione di Traiettorie, abbiamo intervistato il direttore artistico Martino Traversa che ha illustrato il programma della rassegna.
Traiettorie si prepara all'inaugurazione della 35ª edizione: quale è il tema di quest'anno?
«Nel triennio 2025-2027, il progetto artistico si articolerà su due principali direttrici: da un lato, verrà mantenuto un focus particolare sui compositori dell'avanguardia storica europea del Novecento, con un approccio filologico che valorizzi la rilettura e l'interpretazione delle loro opere; dall'altro, si esplorerà il ruolo delle nuove tecnologie come forza innovatrice nella musica contemporanea, evidenziando il loro impatto nella ridefinizione del linguaggio musicale odierno.
Fra i compositori dell’avanguardia storica che saranno eseguiti figurano Pierre Boulez, a cui è dedicata l’edizione della rassegna 2025, Karlheinz Stockhausen, Luciano Berio - di cui celebriamo il 100° anniversario -, Heinz Holliger, Elliott Carter, Olivier Messiaen, seguiti da esponenti della generazione successiva come Gérard Grisey, Tristan Murail, Kaija Saariaho e Jonathan Harvey. Saranno inoltre presenti alcuni tra i più interessanti compositori europei delle ultime due generazioni, fra cui Age Veeroos, Maël Bailly, Hector Parra, Pierre Stordeur, Madeleine Isaksson, Yann Robin e Frank Bedrossian».

Dopo 35 edizioni, come è cresciuta la rassegna negli anni e come si presenta oggi nel panorama nazionale e internazionale?
«Traiettorie è nata nel 1991 con l’obiettivo di dare spazio alla musica del nostro tempo, e in questi 35 anni ha mantenuto una linea coerente, attenta alla qualità artistica e indipendente dalle mode. La rassegna si è evoluta diventando un punto di riferimento per la musica contemporanea in Italia e in Europa. Abbiamo ospitato interpreti di rilievo internazionale, presentato centinaia di prime esecuzioni italiane e mondiali, e promosso il lavoro di molti giovani compositori attraverso commissioni e debutti.
Elemento centrale del nostro percorso è stato il radicamento in una dimensione europea, che ha permesso di costruire una rete viva di relazioni artistiche. La fedeltà a un progetto culturale chiaro, fondato sull’ascolto consapevole e su proposte di valore, ha permesso alla rassegna di crescere nel tempo. Ancora oggi, Traiettorie rinnova il proprio impegno nel dare voce alle istanze più vive della creazione musicale contemporanea, esplorando linguaggi, estetiche e prospettive in continuo mutamento».
La prima parte della rassegna è dedicata al rapporto tra strumento solista ed elettronica: cosa potrà ascoltare il pubblico?
«Anche la programmazione di quest’anno riflette la pluralità di linguaggi della musica contemporanea, accostando alcuni capisaldi del repertorio novecentesco a nuove composizioni, presentate in prima assoluta o in prima italiana. L’intento è offrire un quadro rappresentativo delle tendenze attuali, con un’attenzione particolare – in linea con il nuovo progetto triennale – alla musica elettronica ed elettroacustica, sia nelle sue espressioni storiche sia nelle recenti produzioni di giovani compositori.
La rassegna si inaugura il 16 maggio con una tre giorni intensa che prevede nove concerti. Tra gli interpreti coinvolti figurano Michele Marelli, che inaugurerà la rassegna, e a seguire Alfonso Alberti, Sabina Bakholdina, Mario Caroli, Fabio Bagnoli, il Flashback Ensemble, Simone Beneventi, Curtis Roads con Brian O’Reilly, José Miguel Fernández e Maroussia Gentet: un parterre di artisti di grande rilievo, capaci di restituire con rigore e sensibilità la complessità del rapporto tra strumento, videoart ed elettronica.
Per quanto riguarda le prime esecuzioni assolute per strumenti e/o elettronica, il programma prevede opere di Age Veeroos, José Miguel Fernández, Alberto Napolitano, Luigi Manfrin, Leonardo Di Stefano, Fabrizio Fanticini e Nicola Sani. Particolarmente ricco anche il gruppo delle prime italiane, fra cui composizioni di Nuria Giménez Comas, Pierre Jodlowski, Alexander Vert, Aurelio Edler Copes e Toshio Hosokawa».

Alcuni concerti accolgono il ritorno di importanti interpreti: quale rapporto è riuscita a instaurare la rassegna con i musicisti?
«Sin dalla sua prima edizione nel 1991, la vocazione internazionale di Traiettorie ha favorito la presenza di interpreti e ensemble tra i più autorevoli della scena contemporanea, conferendo alla rassegna un carattere distintivo nel panorama italiano. Il rapporto di stima e collaborazione che negli anni si è costruito con molti artisti ha trasformato Traiettorie in un luogo d’elezione: uno spazio in cui i musicisti tornano con convinzione e passione, riconoscendovi un contesto autentico di dialogo e approfondimento artistico. Una vera e propria "isola felice", in cui la musica contemporanea trova un terreno fertile per esprimersi e crescere».
Come si sviluppa la seconda parte della rassegna?
«La seconda parte della rassegna 2025 prosegue nel segno dell’eccellenza interpretativa, con la partecipazione di protagonisti di rilievo della scena contemporanea internazionale. Tra questi, l’Arditti Quartet – punto di riferimento mondiale per il repertorio contemporaneo – e l’Ensemble Multilatérale, collettivo francese tra i più attivi nella promozione della nuova musica. Accanto a loro, il Trio Catch – già affermato per originalità e rigore esecutivo – e interpreti di straordinaria personalità come Marino Formenti, artista dalla sensibilità e intelligenza musicale profonda, la violinista Hae-Sun Kang (solista dell’Ensemble Intercontemporain), e la giovane pianista Svetlana Andreeva. Sarà inoltre presente l’Ensemble Next del Conservatorio di Parigi, formazione emergente di grande vivacità, a conferma dell’attenzione che Traiettorie riserva alle nuove generazioni.
Un momento particolarmente significativo sarà rappresentato dal concerto curato da nCRAM, il nuovo centro di ricerca acustica musicale della Fondazione Prometeo: un progetto innovativo con la regia del suono di Marco Matteo Markidis e José Miguel Fernández, che esplorerà le frontiere del rapporto tra suono, spazio e tecnologia».

Nel programma affiorano anche pagine di Pierre Boulez, di cui il mondo musicale celebra il centenario della nascita: quanto la sua figura ha ispirato e incoraggiato la nascita e lo sviluppo di Traiettorie?
«Pierre Boulez è senza dubbio il musicista che più ha segnato il mio percorso artistico personale, influenzando profondamente anche le scelte e l’orientamento che ho voluto dare alla direzione artistica di Traiettorie. La sua figura è stata centrale nello sviluppo della musica contemporanea, non solo per la profondità del pensiero teorico, ma anche per l’impronta straordinaria che ha lasciato come direttore d’orchestra, e per la sua visione innovativa concretizzata con la fondazione dell’IRCAM e dell’Ensemble Intercontemporain.
Senza queste istituzioni, la musica d’oggi sarebbe molto diversa. Boulez ha aperto spazi concreti di creazione e ricerca, offrendo a generazioni di compositori l’opportunità di sviluppare opere innovative. Nessun altro ha promosso con pari convinzione e radicalità la musica del nostro tempo. Per questo, l’edizione 2025 di Traiettorie gli è idealmente dedicata, in segno di profonda riconoscenza e omaggio a una figura che continua a rappresentare per noi un riferimento imprescindibile».