L'opera nel 2018: il meglio dell'anno che verrà

Le 10 opere più interessanti dell’anno appena cominciato, dalla prima volta di Gyorgy Kurtag alle celebrazioni per Rossini e Gounod

Gyorgy Kurtag, il meglio del 2016
Gyorgy Kurtag
Articolo
classica

Nel 2018 si ricordano i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini e i 200 dalla nascita di Charles Gounod. Ma non si dimenticano neppure Giuseppe Verdi, Richard Wagner, Riccardo Zandonai e Wolfgang Amadeus Mozart e soprattutto Franz Lehár. George Benjamin ci riprova e György Kurtág ci prova per la prima volta. Dopo avervi raccontato il meglio dell'anno appena passato, ecco le dieci occasioni più stimolanti delle sale d’opera che ci aspettano nel 2018.

1. Il Parsifal alla Bayerische Staatsoper

Chi l’ha detto che per ascoltare il miglior Wagner bisogna andare a Bayreuth? Quest’anno il Parsifal in cartellone al Nationaltheater per i Münchner Festspiele rischia di rubare la scena al venerando festival wagneriano per più di un motivo. Per il protagonista Jonas Kaufmann, che porta finalmente nella sua città un ruolo nel quale ha già trionfato al Met, e una locandina sontuosa che comprende Christian Gerhaher, René Pape, Nina Stemme e Wolfgang Koch. Ma anche per la direzione di un wagneriano anomalo come Kirill Petrenko. E per l’allestimento firmato da Pierre Audi con le scene del maestro del neo-epressionismo Georg Baselitz.

A Monaco di Baviera dal 28 giugno al 31 luglio 2018

2. La Francesca da Rimini alla Scala

Nella sala del Piermarini non si è più ascoltata dal 1959, quando protagonisti furono Magda Olivero e Mario del Monaco guidati da Gianandrea Gavazzeni. Ora la Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai torna al Teatro alla Scala sull’onda del recupero scaligero dei capolavori (quasi) dimenticati del primo Novecento italiano. Riccardo Chailly sul podio per il Giordano inaugurale dell’Andrea Chénier cede la bacchetta al collega Fabio Luisi, a casa nelle atmosfere decadenti post-wagneriane, che guida un cast privo di stelle ma con solidi professionisti come Maria José Siri e Roberto Aronica. Firma il nuovo allestimento David Pountney, che dalla Scala manca dal 2003.

A Milano dal 15 aprile al 13 maggio 2018

3. La Bartoli torna a Rossini con l’Italiana in Algeri

Da oltre trent’anni è una delle rossiniane più autorevoli e di successo. Fra i festeggiamenti dell’anno rossiniano Cecilia Bartoli si conquista un posto d’onore con il suo atteso debutto come Isabella nella nuova produzione dell’Italiana in Algeri al Festival di Pentecoste di Salisburgo firmata dalla coppia Leiser&Caurier. A tenerle testa sulla scena dell’Haus für Mozart saranno Peter Kálmán, Edgardo Rocha e il veterano Alessandro Corbelli guidati da un estroso rossiniano d’oltralpe come Jean Christophe Spinosi alla testa del suo brioso Ensemble Matheus.

A Salisburgo il 18 e 20 maggio, e dal 8 al 19 agosto 2018

Il meglio del 2019: Cecilia Bartoli

4. Lessons in Love and Violence di George Benjamin a Londra

C’era una volta un re diviso fra l’amore e il pugno di ferro. Sceglie male e scatena una guerra civile fra i suoi sudditi. Anche la moglie e il figlio gli si rivoltano contro senza rimedio. È lo spunto di Lessons in Love and Violence, la nuova opera di George Benjamin con libretto di Martin Crimp, che va in scena in prima assoluta a Londra alla Royal Opera House. Per bissare il capolavoro di Written on Skin (a oggi il lavoro più eseguito del XXI secolo), tornano insieme lo stesso Benjamin sul podio, la regista Katie Mitchell, la scenografa Vicki Mortimer e la protagonista Barbara Hannigan. E subito dopo Londra, si replica all’Holland Festival di Amsterdam.

A Londra dal 10 al 26 maggio e ad Amsterdam per l’Holland Festival dal 25 giugno al 5 luglio 2018

5. Le Vedove allegre di Michieletto a Venezia e Guth a Francoforte

Annata di Vedove allegre in giro per il mondo. Due non si sa se saranno allegre, ma promettono di non seguire i rassicuranti binari della tradizione: una è quella che Damiano Michieletto prepara per il Carnevale veneziano al Teatro La Fenice e l’altra è quella che Claus Guth allestirà in maggio all’Oper Frankfurt. A due registi dal segno forte si oppongono locandine di tutto rispetto: quella veneziana ha per protagonisti Nadja Mchantaf e Christoph Pohl (oltre a un Mirko Zeta di lusso in Franz Hawlata) un direttore di razza come Stefano Montanari, mentre quella francofortese sfodera Marlis Petersen e Iurii Samoilov e la giovanissima rising star del podio Joana Mallwitz.

A Venezia dal 2 al 13 febbraio e a Francoforte sul Meno dal 13 maggio al 25 giugno 2018

Marlis Petersen
Marlis Petersen nella Lulu con la regia di Dmitri Tcherniakov (foto © Bayerische Staatsoper Muenchen)

6. La prima volta di Barenboim nel Falstaff a Berlino

Anche Daniel Barenboim qualche volta sorride. Accadrà nei prossimi Festtage berlinesi per la sua prima volta con il Falstaff verdiano. Altro debuttante di lusso il protagonista Michael Volle, celebrato baritono wagneriano, in una locandina ricca di presenze interessanti come Daniela Barcellona, Maria Agresta, Simone Piazzola, Nadine Sierra e Francesco Demuro. Firma l’allestimento lo stesso team del lussuoso Chénier scaligero: il regista Mario Martone, la scenografa Margherita Palli e la costumista Ursula Patzak.

Alla Staatsoper di Berlino dal 25 marzo al 1 aprile 2018

Daniel Barenboim
Daniel Barenboim

7. Fin de partie di Kurtág alla Scala

Un monumento vivente della musica del Novecento, György Kurtág, incontra un monumento del teatro, Samuel Beckett: sarà capolavoro? Tenacemente inseguto dal sovrintendente scaligero Alexander Pereira già nei suoi anni salisburghesi, arriva finalmente al Teatro alla Scala Fin de partie, l’atteso debutto operistico dell’ultranovantenne Kurtág. Dirige un esperto di sensibilità contemporanee come Markus Stenz e firma la regia Pierre Audi, patron della Nationale Opera di Amsterdam, che coproduce il lavoro.

A Milano dal 15 al 25 Novembre 2018

Gyorgy Kurtag
Gyorgy Kurtag

8. Verdi protagonista con Rustioni a Lione

Il focoso Rustioni si insedia a Lione… ed è subito Verdi! Interamente dedicato a Giuseppe Verdi l’annuale festival Verdi à l’honneur dell’Opéra de Lyon con tre titoli cardine della produzione del nostro compositore nazionale. Una riflessione sul potere nella sua grandezza, contraddizioni e forza corruttrice. Tre volte Daniele Rustioni sul podio per la versione concertante di Attila, per la ripresa del Macbeth del 2012 con la regia di Ivo van Hove e la nuova produzione della versione francese in cinque atti di Don Carlos con la regia di Christophe Honoré.

A Lione dal 16 marzo al 6 aprile

9. Il lato oscuro di Charles Gounod a Parigi

Il duecentesimo compleanno di Charles Gounod si festeggia un po’ ovunque ma Parigi offre le occasioni più ghiotte, complice il Palazzetto Bru Zane che le propone nel cartellone del suo festival nella capitale francese. Al Théâtre de Champs- Elysées il direttore Christophe Rousset con Les Talens Lyriques ripropone il primissimo Faust del 1859 nella versione “opéra comique” con dialoghi parlati. Protagonisti: Jean-François Borras, Véronique Gens e Andrew Foster-Williams. L’Opéra Comique invece allestisce l’efferata quanto rara Nonne sanglante, seconda opera del compositore su un libretto di Eugène Scribe tratto da un episodio del romanzo gotico The Monk di Matthew Lewis che tentò pure Verdi e Berlioz. A far rivivere l’opera saranno Laurence Equilbey alla testa del suo coro accentus e dell’Insula Orchestra, il regista e scenografo David Bobée e un cast con Michael Spyres protagonista.

A Parigi al Théâtre de Champs-Elysées il 14 giugno e all’Opéra Comique dal 2 al 12 giugno 2018

10. Il flauto magico al Teatro dell’Opera di Roma

Ha cominciato il suo fortunatissimo viaggio dalla Komische Oper di Berlino nel 2012. Il flauto magico concepito da Barrie Kosky con la complicità di Paul Barritt and Suzanne Andrade del collettivo britannico 1927 continua a incantare grandi e piccini di mezzo mondo con quelle fantasmagoriche proiezioni e un ritmo da comica del muto. Il viaggio fa tappa al Teatro dell’Opera di Roma dove la colonna sonora mozartiana sarà assicurata dal direttore Henrik Nánási e da un doppio cast che comprende Amanda Forsythe, Juan Francisco Gatell e Alessio Arduini.

A Roma dal 9 al 17 ottobre 2018

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