Juilliard e Stauffer insieme

"Gemellaggio" Cremona -New York

Bridging The Time-Space Divide
Bridging The Time-Space Divide
Articolo

Bridging The Time-Space Divide è l’originale progetto multimediale che vedrà la sua realizzazione il 24 marzo prossimo, al Willson Black Box Theatre del Center for Innovation in the Arts di New York. Sarà un vero e proprio concerto in live streaming, con un pubblico presente in sala. Protagoniste due prestigiose istituzioni accademiche di altissimo livello internazionale: lo Stauffer Center for Strings di Cremona e la Juilliard School di New York.

Avviato in Gennaio, il progetto vede coinvolti allievi dello Stauffer Center e giovani compositori del Center for Innovation in the Arts della Juilliard. In sinergia ma a distanza, le due parti stanno lavorando, supportate dalla guida dei rispettivi docenti: Quartetto di Cremona per la Stauffer, Edward Bilous per la Juilliard.

Oltre a sancire l’inizio di una nuova esperienza ambiziosa e prevedibilmente fortunata, Accademia Stauffer e Juilliard School intendono sperimentare nuove modalità di collaborazione artistica e musicale, in grado di coniugare tradizione e innovazione e, allo stesso tempo, fareformazione, in una dimensione world wide, che sappia guardare al futuro.

Ce ne parla Paolo Petrocelli, direttore generale dello Stauffer Center for Strings.

«Il progetto rientra nel quadro delle grandi collaborazioni internazionali che lo Stauffer Center for Strings ha intrapreso in questi ultimi anni. Abbiamo quindi voluto iniziarne una anche con la Juilliard per confrontarci con i colleghi di New York. Le reali difficoltà post pandemia, con cui inizialmente ci siamo scontrati, hanno poi suggerito l’occasione di reinterpretare questa distanza. Insieme con il Centre for Innovation in the Arts della Juilliard abbiamo concepito l’idea che non è legata solo ad una live performance. Il concerto in streaming è piuttosto il punto di arrivo di un percorso! Si tratta di un progetto accademico di formazione che, attraverso l’utilizzo della tecnologia, sappia mettere in connessione docenti e allievi delle due istituzioni: Julliard e Stauffer. Così da Gennaio abbiamo attivato un percorso di formazione per preparare da remoto l’esecuzione, in prima assoluta mondiale, di un ciclo di nuove composizioni scritte per l’occasione dagli allievi della Juilliard».

Qualche anticipazione?

«Si tratta di opere inedite ispirate alla musica di Monteverdi. Durante l’esecuzione sarà utilizzata una tecnologia audio-video avanzata per suonare una partitura comune tra Cremona e New York. Che coinvolgerà anche il Dipartimento di musica antica della Juilliard. Dallo Stauffer Center ci sarà invece il giovane Quartetto Goldberg preparato dai docenti del Quartetto di Cremona».

Un pubblico anche da Cremona?

«La nostra Sala Stradivari è estremamente raccolta. Per motivi di spazio la teniamo libera dal pubblico dovendo utilizzare al meglio la tecnologia attorno ai nostri musicisti. Ovviamente tutto sarà registrato e editato per una post produzione che rilasceremo world wide nei prossimi mesi».

Due palcoscenici, Cremona e New York, e una sola performance… Come interagire in live dovendo tener conto del ritardo di segnale?

«Certamente si tratta di preparare una performance che colleghi due città su fusi orari diversi e, oggettivamente, anche in contesti culturali e sociali diversi. L’allineamento delle due infrastrutture digitali limiterà il più possibile quello che è il ritardo e la latenza. È la sfida tecnica e tecnologica del progetto che stiamo affrontando anche grazie alla guida dei colleghi americani. Dal punto di vista delle infrastrutture digitali, loro hanno un’impostazione decisamente più avanzata della nostra, sebbene anche noi allo Stauffer Center, in questi due anni, abbiamo perfezionato un sistema digitale che ci ha permesso di fare molti concerti e talkings in streaming».

La pandemia ha contribuito a sperimentare nuovi modi di fare musica?

«Aldilà delle difficoltà legate all’emergenza pandemica, ora c’è l’intenzione di cominciare ad utilizzare la tecnologia in maniera amica, funzionale. Non come mezzo risolutivo di un problema bensì come strumento per espandere le opportunità e mettere alla prova allievi e istituzioni in una dimensione del tutto nuova, che è ancora tutta da esplorare».

Il live streaming come nuova forma di espressione artistica e musicale?

«È un nostro obiettivo. La scelta di determinati stili compositivi e tecniche strumentali ci consentirà di dare coerenza a quello che è l’impianto della performance, prevedendo volontariamente dei ritardi o una dinamica antifonale di botta e risposta tra Cremona e New York oppure momenti di libera improvvisazione. Libertà di espressione, dunque, e creatività».

Stauffer Center for Strings ovvero il futuro dell’alta formazione?

«Bridging The Time-Space Divide sta ponendo gli allievi di entrambe le parti di fronte a sfide che sono del presente e allo stesso tempo del futuro, preparandoli a scenari di una produzione artistica più contemporanea. Mi piace pensare questa esperienza come uno scambio culturale tra due istituzioni che in futuro si incontreranno realmente! Credo che i giovani debbano avere più occasioni per mettere alla prova la propria creatività. A noi istituzioni spetta l’impegno e il dovere di supportarli. Naturalmente i progetti di sperimentazione non sostituiranno quelli più tradizionali dello Stauffer Center. Piuttosto arricchiscono il nostro piano accademico, in una dimensione sempre più internazionale».