Dorothy Max Prior, il punk prima del punk

Una raccolta di racconti di Dorothy Max Prior ricostruisce la vivacissima scena dell'Inghilterra della fine dei Settanta

Dorothy Max Prior
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69 Exhibition Road: Twelve True-Life Tales from the Fag End of Punk, Porn & Performance (Strange Attractor) è il titolo della raccolta di racconti basati sulla vita vissuta e sui ricordi di Dorothy Max Prior, frequentatrice della primissima scena punk (quella dalla fine del 1975 alla fine del 1976) e poi batterista con i Rema-Rema, collaboratrice di Psychic TV, go-go dancer, stripper, ballerina, coreografa, direttrice artistica: in ultima analisi, uno spirito libero.

– Leggi anche: Chiedi chi erano i Rema-Rema

Dodici racconti dalla parte finale del punk, quella prima del 1977 in cui Dorothy fu testimone della nascita di Adam & The Ants, avvenuta nell’appartamento al 69 di Exhibition Road che divideva con Andy Warren, prima bassista del gruppo e poi di The Monochrome Set, gruppo ancora oggi in attività, ma soprattutto amico di una vita nonché inventore del soprannome Max.

Ovviamente ampio spazio è dedicato a Marco Pirroni – con cui Dorothy ebbe un legame amoroso abbastanza travagliato –, chitarrista con The Models, Rema-Rema e Adam & The Ants, ma a ben vedere c’è spazio per tutti i personaggi che hanno attraversato quegli anni lasciando un segno indelebile nella storia della musica e del costume: Vivienne Westwood, Malcom McLaren, i Sex Pistols, il Bromley Contingent, i Subway Sect, Pamela Rooke (Jordan), i Clash, le Slits, Derek Jarman, Throbbing Gristle, Monte Cazazza, Marc Almond, Boy George e molti altri che non sto a elencare. 

Dodici racconti assolutamente godibili, alcuni già pubblicati su riviste, altri solo abbozzati e finalmente portati a compimento: questo libro può essere definito un lockdown project 

A volte la vita è strana: nell’estate del 1979 sei a Londra e vai a vedere i Cabaret Voltaire e i Throbbing Gristle, ma c’è anche un gruppo di spalla, si chiama Rema-Rema, non lo conosci ma quello che senti ti piace.

Passa più di un anno, ancora a Londra: hai per le mani un EP con quattro pezzi e una copertina strana e di nuovo quel nome, Rema-Rema. Bello, anzi molto bello, peccato però che il gruppo non esista più. La storia non finisce qui, anzi riprende in maniera tumultuosa 39 anni più tardi: esce il disco Fond Reflections, ancora per l’etichetta 4AD, una sorta di “ecco come avrebbe potuto essere l’album d’esordio dei Rema-Rema che non fu mai pubblicato”.

Quasi contemporaneamente conosci Marco Porsia, il regista del film su Michael Gira Where Does A Body End?, che nel corso dell’intervista ti dice che sta raccogliendo materiale per un possibile film su un gruppo quasi sconosciuto. Bravi, avete indovinato: il gruppo è quello, si chiama Rema-Rema. E alla fine del 2022 hai la possibilità di vedere quel film, What You Could Not Visualise, e qualche mese dopo, durante la nona edizione del festival torinese Seeyousound (vinta da questo film), sei a cena con Gary Asquith e Michael Allen, due membri del gruppo, con Marco e con altri amici, italiani e inglesi.

E la sera dopo i due musicisti, accompagnati dai torinesi Larsen, dopo 43 anni ti faranno ascoltare dal vivo i brani di quel primo EP, evento mai successo prima. E adesso ecco il libro della “batterista coi tacchi a spillo che non usa il charleston” e tu che non riesci a lasciarti alle spalle quegli anni e quei nomi – ma dov’è scritto poi che devi farlo?

69 Exhibition Road

Il titolo – 69 Exhibition Road – fa riferimento alla leggendaria casa a South Kensington, dove l’autrice ha vissuto dal 1976 al 1982, soprattutto in compagnia di Andy. Nel corso dei dodici racconti Dorothy ricostruisce le controculture selvagge ed esuberanti della Londra della seconda metà degli anni Settanta, soprattutto quella punk, descrivendone la genesi all’interno dei gay club.

Questo libro è anche la celebrazione delle donne al punto cruciale dell’asse gay/punk, con particolare risalto per la recentemente scomparsa Vivienne Westwood, Jordan (anche lei scomparsa qualche mese fa), Caroline, la DJ del Louise, club fondamentale per lo sviluppo del movimento punk, e la favolosa ed esuberante Sharon del Bromley Contingent.

Risultano particolarmente interessanti le pagine dedicate al periodo in cui Dorothy lavorava all’ICA di Londra, col racconto della celebre e criticatissima mostra Prostitution (19-26 ottobre 1976) organizzata da COUM Transmissions, vale a dire il collettivo di artisti che di lì a poco cambiò il nome in Throbbing Gristle, dando vita all’epopea dell’etichetta Industrial Records: Genesis P.Orridge, Cosey Fanni Tutti, Chris Carter e Peter “Sleazy” Christopherson.

«The show is a sickening outrage. Obscene. Evil. Public money is being wasted here to destroy the morality of our society. These people are the wreckers of civilization!»: questa all’epoca la pacata reazione del deputato conservatore Sir Nicholas Fairbairn.

Prostitution

 Dorothy Prior perse il posto all’ICA ma acquisì nuovi amici, i Throbbing Gristle, il musicista-rumorista californiano Monte Cazazza e altri personaggi che gravitavano intorno all’appartamento del gruppo. In breve tempo Dorothy procurò dei lavori come stripper alla disinvolta Cosey Fanni Tutti e addirittura incise un 7” come cantante per l’etichetta industrial Records, due brani prodotti da Alex Fergusson degli Alternative TV, in uno dei quali, “I Confess”, Subway Sect fa rima con musique concrète (applausi!).

 «Ancor prima che il punk fosse chiamato punk – quando qualcosa di ripugnante per la maggioranza ma il nettare più dolce per la minoranza stava ribollendo dalle profondità – beh, là c’era Max» - Ted Polhemus, antropologo

 69 Exhibition Road ci conferma che Dorothy Max Prior è senz’altro una delle grandi figure della controcultura emerse dalla prima ondata del punk: una persona autentica e sincera, una che ha sicuramente creato la scena, insomma una stella.

«Ed eccolo qui – un libro. Un processo creativo piuttosto strano e contorto, ma alla fine ha trovato una sua soluzione. Dodici storie che possono essere viste come a sé stanti ma che sono nate per essere lette una di seguito all’altra. Andy continua a dire che non vuole leggerlo – ma in ogni caso il libro è dedicato a lui. Magari un giorno si deciderà a farlo!

Tanti Baci (in italiano)

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