Un Requiem controcorrente

Daniele Gatti e l'Orchestre National de France chiudono il Festival Verdi

(foto Roberto Ricci)
(foto Roberto Ricci)
Recensione
classica
Festival Verdi Parma
31 Ottobre 2013
La chiusura del Festival Verdi 2013, a Parma, suonava come clou dei festeggiamenti bicentenari. Pubblico delle grandi occasioni, in un teatro stipato, con la presenza straordinaria del Premio Nobel Aung San Suu Kyi, che al centro del foyer, come i notabili d’un tempo, riceve i singoli spettatori dopo un’esecuzione peculiarissima del Requiem verdiano. Daniele Gatti l'ha concertato da par suo, vale a dire controcorrente, alla ricerca di risultati inediti. Il tempo trattenuto del Dies Irae, del Sanctus, dei vari passi fugati produce effetti di rinnovata potenza: i profili melodici escono torniti col cesello, specie sul piano delle scansioni ritmiche, i controcanti affiorano come non mai e la direzione senza bacchetta sembra evocare da tutti gli esecutori emissioni vocali e strumentali cariche di nuova consapevolezza. È un'interpretazione da ascoltare con la testa, non con la pancia, e può anche non piacere. Il gioco riesce grazie alla duttilità dell'Orchestre National de France e del Coro del Teatro Regio, in splendida forma. A tutti il direttore richiede, accanto alle esplosioni sonore conclamate, virtuosistici pianissimi; anche ai solisti, che si allineano con convinzione alle insistenti richieste di suoni eterei. Bel quartetto vocale, quattro artisti dalla personalità diversissima, che eccellono nei rispettivi assoli di riferimento: Fiorenza Cedolins ripaga le incertezze d’intonazione con la carica espressiva; Veronica Simeoni (che sostituisce l'annunciata Daniela Barcellona) s'impone per la qualità timbrica; Francesco Meli gioca tutto sull'eleganza del fraseggio e fra ripetuti colpi di tosse riesce a sostenere una linea di canto impeccabile, impreziosita da falsetti d’alta scuola; Michele Pertusi offre tra i quattro l'interpretazione più classica. Serata da ricordare.

Note: Serata dedicata a Pietro Barilla.

Interpreti: Fiorenza Cedolins (soprano), Veronica Simeoni (mezzosoprano), Francesco Meli (tenore), Michele Pertusi (basso)

Orchestra: Orchestre National de France

Direttore: Daniele Gatti

Coro: Coro del Teatro Regio di Parma

Maestro Coro: Martino Faggiani

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Baden-Baden apertura in grande stile del Festival di Pasqua con l’opera di Richard Strauss con i Berliner Philharmoniker diretti da Kirill Petrenko

classica

Eseguita per la prima volta in Italia la Sinfonia dedicata a quei tragici giorni del 1944 dall’americano William Schuman

classica

Bologna: Singolare dittico per la lettura registica di Daniele Abbado