Thomas Strønen oltre il jazz nordico

Per Nordic Frames a Venezia il gruppo Time Is a Blind Guide del batterista norvegese Thomas Strønen

Time Is a Blind Guide - Thomas Stronen
Foto di Luca Vitali
Recensione
jazz
Venezia, T-Fondaco
Thomas Strønen - Time Is a Blind Guide
12 Aprile 2018

Appuntamento conclusivo della rassegna Nordic Frames di Veneto Jazz, il concerto dell’ensemble Time Is a Blind Guide del batterista norvegese Thomas Strønen ha offerto anche l’opportunità di verificare dal vivo quella sottile telepatia che già emergeva dal recente disco Lucus per la ECM, il secondo di questa formazione.

Come spesso accade in questi casi la dimensione dal vivo permette alla musica di sprigionare energie che il disco – per quanto bello – nella sua necessaria accuratezza e misura, non restituisce. L’impianto cameristico della musica, con il pianoforte inquieto di Ayumi Tanaka e tre archi, il promettentissimo Håkon Aase al violino, Leo Svensson Sander al violoncello e un sorprendente Ole Morten Vågan al contrabbasso, viene gestito da Strønen con un’attitudine compositiva attenta principalmente ai timbri e alle relazioni spaziali tra gli strumenti.

Costruendo un’ora intensa e dettagliata di musica attraverso alcuni temi dell’ultimo disco, tra cui “Islay”, “Wednesday” e la title track, il quintetto ha mostrato una fortissima qualità emozionale, giocando a volte anche con gli stessi elementi che talvolta in molto jazz scandinavo sono diventati prevedibili e usandoli come spunto per una complessa relazione di eventi sonori, a volte minuscoli, altre volte incardinati in una narrazione più lineare.

Splendido concerto e molti gli applausi, compensati da una bella rilettura di “Pipa”, composizione che appartiene al precedente lavoro del gruppo e che evoca, grazie a una eccellente prova del violino di Aase, suoni dell’estremo Oriente.

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