Spartaco spiegato alle masse

A Winter in Schwetzingen si riesuma lo "Spartaco" di Giuseppe Porsile

Yosemeh Adjei (Licinio) con Emilio Pons (Spartaco). Foto Markus Kaesler
Yosemeh Adjei (Licinio) con Emilio Pons (Spartaco). Foto Markus Kaesler
Recensione
classica
Schwetzinger Winteroper
Giuseppe Porsile
06 Dicembre 2009
Simbolo nei secoli della rivolta degli oppressi contro il giogo delle classi dominanti, nel trattamento di Giovan Claudio Pasquini per l'opera di Giuseppe Porsile (Vienna 1726) Spartaco è ridotto a tiranno poco illuminato e molto incline ai capricci d'amore. Incapricciatosi della dama romana Vetturia, ripudia la moglie Rodope e impone alla figlia Gianisbe – già amante di Popilio, figlio dello sconfitto re di Capua – il marimonio con Licinio, figlio del console e triumviro Marco Licinio Crasso. Sconfitto da quest'ultimo, Spartaco impazzisce e si salva solo grazie alla clemenza di Licinio che sposa Vetturia, mentre Popilio, ottenuto il trono di Capua, sposa Gianisbe, ristabilendo in questo modo l'ordine sconvolto da Spartaco. Tutt'altro che disprezzabile la variegata partitura di Porsile (ridotta da sostanziosi tagli), ricca di colori ottenuti attraverso elaborati impasti strumentali e virtosismi vocali estremi, cui un cast vocale deficitario, soprattutto nel comparto maschile, non rende piena giustizia. Il direttore Michael Form compensa con un direzione brillante e attenta all'equilibrio con le voci. Quanto allo spettacolo, Michael von zur Mühlen applica in maniera ortodossa, per non dire scolastica, un metodo ancora piuttosto praticato, nonostante abbia fatto il suo tempo: estetica povera (la scena vuota è chiusa da un cartellone che fa da fondale), rielaborazione del tessuto drammaturgico originale con interpolazioni di testi di Heiner Müller, Rosa Luxemburg e Ulrike Meinhoff dette da tre clown. In controcanto ideologico col testo di Pasquini e seguendo uno schema agit prop con proclami rivoluzionari e lancio di volantini, lo spettacolo è una sarabanda un po' scombinata e molto didascalica da Spartaco spiegato alle masse. Irrita alcuni, lascia indifferenti i più.

Note: Nuova produzione del Theater Heidelberg per Winter in Schwetzingen. Altre rappresentazioni: 23 dicembre, 18, 19, 23 31 gennaio, 4, 7, 10, 12, 14 febbraio 2010.

Interpreti: Emilio Pons (Spartaco), Annika Sophie Ritlewski (Vetturia), Yosemeh Adjei (Licinius), Camilla de Falleiro (Gianisbe), Franz Vitzthum (Popilius), Maraile Lichdi (Rodope), Sebastian Geyer (Trasone), Judith Achner, Elisabeth Schlicksupp, Richard Hoppart, Daniel Barczyk (Clown)

Regia: Michael von zur Mühlen

Scene: Ben Baur

Costumi: Ben Baur

Orchestra: Philharmonisches Orchester Heidelberg

Direttore: Michael Form

Luci: Ralph Schanz (video: Stefan Butzmühlen)

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