Sotto la gonna della Marescialla

Stefan Herheim firma la regia del "Rosenkavalier" alla Staatsoper di Stoccarda.

Scena dal III atto (foto Martin Sigmund)
Scena dal III atto (foto Martin Sigmund)
Recensione
classica
Stuttgart Staatstheater Stuttgart
Richard Strauss
01 Novembre 2009
È un'opera erotica il "Rosenkavalier"? Stefan Herheim, regista dell’allestimento dello Staatsoper di Stoccarda, non ha dubbi e, qualora lo sprovveduto spettatore ne avesse, prova a convincerlo con ogni possibile mezzo. Prendendo vita dalla grande scena bucolica del fondale con il ratto della Marescialla Europa, come in una fantasia erotica della matura protagonista, un gruppo di satiri dai genitali bene in vista si impadronisce della scena e non solo. Del resto, come ricorda la crinolina che sovrasta il luogo dell’azione, il punto di vista è la gonna della Marescialla o, piuttosto, quel che cela all'occhio. E sotto ci sono il tradizionale universum rutilante e vitalissimo di tutte le regie di Herheim, i rimandi storici, la padronanza della scena e il saper giocare con il fascino delle immagini (una su tutte: l’onirica apparizione del tenore italiano come angelo caduto). Al di là della riconoscibile cifra personale, tuttavia, quel che si stenta a trovare stavolta è un'idea coerente dell’opera di Strauss e Hofmannsthal, al di là di una chiave di lettura monodimensionale e le trovate estemporanee che sanno spesso di provocazione gratuita (il satiro che macchia di sangue il finale mangiando schegge vitree della rosa). Quanto alla realizzazione musicale, al direttore Manfred Honeck va riconosciuta una grande accuratezza nella concertazione e all'orchestra notevoli precisione e pulizia di suono. Pochissimo però si concede alla leggerezza viennese (i walzer suonano troppo marziali) e all’intenso lirismo della partitura. Equilibrato il cast vocale, con le notevoli prove di Marina Prudenskaja come Octavian e Christiane Iven come Marescialla, e quelle meno incisive di Lars Woldt come Ochs e dell'esile Mojca Erdmann come Sophie. Calda accoglienza, con qualche dissenso alla regia.

Note: Altre rappresentazioni: 5, 11, 15 novembre, 13, 23, 27 dicembre 2009, 3 e 10 gennaio 2010.

Interpreti: Christiane Iven (Feldmarschallin), Lars Woldt (Baron Ochs auf Lerchenau), Marina Prudenskaja (Octavian), Karl-Friedrich Dürr (Herr von Faninal), Mojca Erdmann (Sophie), Michaela Schneider (Jungfer Marianne Leitmetzerin), Torsten Hofmann (Valzacchi), Carola Guber (Annina), Mark Munkittrick (Polizeikommissar/Notar), Heinz Göhrig (Haushofmeister Marshallin/Haushofmeister Faninal/Wirt), Bogdan Mihai (Ein Sänger), Isolde Daum, Cristina Otey, Gudrun Wilming (Drei adlige Waisen), Karin Horvat (Eine Modistin), Alois Riedel (Ein Tierhändler), Peter Schaufelberger, Urs Winter, Henrik Czerny, Siegfried Laukner (Vier Lakaien der Feldmarschallin), Rüdiger Knöß, Tommaso Hahn, Ivan Yonkov, Daniel Kaleta (Vier Kellner), Ulrich Frisch (Hausknecht), Ivan Yonkov, Rüdiger Knoß, Daniel Kaleta, Tommaso Hahn (Vier Kellner), Thomas Schweiberer (Pan), Sebastian Bollacher, Kenneth John Lewis, Ulrich Wand, Ulrich Frisch, Kristian Metzner, Sebastian Peter, Heiko Schulz, Johannes Wieczorek (Satyre)

Regia: Stefan Herheim

Scene: Rebecca Ringst

Costumi: Gesine Völlm

Orchestra: Staatsorchester Stuttgart

Direttore: Manfred Honeck

Coro: Chor und Kinderchor der Staatsoper Stuttgart

Maestro Coro: Michael Alber e Johannes Knecht

Luci: Olaf Freese

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Napoli: per il Maggio della Musica

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione

classica

Al Theater Basel L’incoronazione di Poppea di Monteverdi e il Requiem di Mozart in versione scenica