Rava / ECM in Special Edition

A JAZZMI un concerto speciale per gli 80 anni di Enrico Rava e i 50 dell'ECM

RAVA - JAZZMI
Foto di Laura Testori
Recensione
jazz
Milano, Triennale Milano Teatro
Enrico Rava "Special Edition"
08 Novembre 2019

Punta di diamante – come ha ricordato Luciano Linzi, direttore artistico di JAZZMI insieme a Titti Santini – della scuderia ECM, Enrico Rava è stato protagonista di uno dei più prelibati appuntamenti del festival milanese, sul palcoscenico del Triennale Milano Teatro con un gruppo di artisti che da soli sarebbero bastati per rendere avvincente la serata, ovvero Giovanni Guidi (pianoforte), Francesco Bearzatti (sax), Francesco Diodati (chitarra), Gabriele Evangelista (contrabbasso) ed Enrico Morello (batteria).

Buon compleanno Enrico Rava

Una "Special Edition", insieme ai musicisti con cui Rava ha tante volte suonato negli ultimi anni, per festeggiare un duplice compleanno, quello dello stesso trombettista – 80 anni compiuti lo scorso agosto – e quello dell’etichetta discografica fondata mezzo secolo fa da Manfred Eicher a Monaco di Bavera.

Che Enrico Rava sia il jazzista italiano più famoso al mondo non è dovuto soltanto alla sua età, peraltro egregiamente portata, e alla lunga lista di star internazionali con cui ha collaborato nel corso della sua carriera. A fargli tuttora onore è quell’aria tranquilla e divertita con cui si presenta al pubblico, la sua capacità di essere regista tutt’altro che invadente, la generosità nei confronti dei giovani musicisti che coinvolge nelle sue esecuzioni, ma naturalmente anche la sua indiscutibile bravura e la instancabile fervida immaginazione grazie alle quali riesce a catturare l’attenzione dell’ascoltatore.

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Un’ora e mezza di musica, ripercorrendo i brani eseguiti (e incisi per ECM) negli ultimi anni, duettando spesso e volentieri con quell’instancabile gregario che si è confermato Francesco Bearzatti, ma lasciando ampi spazi solistici anche a quel pianista formidabile che è Giovanni Guidi, come pure agli altri musicisti della squadra. Insomma, Rava e il suo flicorno, una poetica in bianco e nero  – proprio come le fotografie della mostra che, sempre negli spazi del Triennale Milano Teatro, celebrava l’etichetta di Eicher – priva di additivi elettronici, ai quali il musicista torinese (nato però a Trieste) può tranquillamente rinunciare sapendo di poter fare affidamento su una costante inventiva, un personalissimo gusto per lo humour, una inossidabile capacità di rispondere con prontezza a qualsiasi spunto o suggestione musicale gli venga offerta sul palco.

Quella per JAZZMI è stata l’ennesima performance dove l’improvvisazione è riuscita costantemente a dar nuovo volto ai brani eseguiti, come nel caso di "Once Upon a Summertime", un classico che lo stesso Rava ha confidato al pubblico: «non mi stancherò mai di suonare». E noi non ci stancheremo mai di ascoltare te, Enrico!

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