Pappano 'celebra' un difficile Beethoven

Roma: con Santa Cecilia una intensa lettura della Missa solemnis

Recensione
classica
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
27 Ottobre 2009
Grande successo di pubblico per il triduo inaugurale della stagione dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con l'opera che Beethoven riteneva essere 'il più riuscito' dei frutti del suo spirito, quella Missa solemnis che dal 1924 - anno della prima esecuzione in Italia - a oggi è stata proposta nelle stagioni della stessa Accademia tutt'altro che frequentemente. Antonio Pappano è andato anche oltre il proprio ruolo di direttore: è stato il celebrante di un rito musicale di altissimo valore, trasportando il pubblico in una dimensione musicale dove il genio del compositore tedesco raggiunge vette di drammatica grandiosità per poi scendere nelle profondità di un linguaggio molto più sommesso, raccolto. Il Beethoven della Missa solemnis non somiglia al musicista che le opere più famose ci hanno abituato ad ascoltare, ma sfida l'esecutore e l'ascoltatore, con un'architettura complessa, nella quale ogni minima linea strumentale o vocale è indispensabile all'organicità dell'insieme. Ottima prova quindi dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia, sebbene non molto aiutati dall’acustica della Sala Santa Cecilia, affatto generosa verso le grandi sonorità come quelle che aprono il Gloria e il Credo. Molto più godibili le sezioni dove voci e strumenti sono stati messi alla prova in un vero e proprio gioco di trasparenze: Pappano ha curato magistralmente gli equilibri, perché nessuna linea musicale prevaricasse l'altra, come nella sezione centrale del Credo, quando Beethoven svela il mistero della Passione. Eccellenti le voci dei solisti, specie quelle del contralto Anna Larsson e del basso Georg Zeppenfeld, il cui colore è sembrato particolarmente adatto alla sacralità del testo. Infine un plauso a Norbert Balatsch, veterano artefice dell'ottima preparazione del coro.

Interpreti: Emma Bell, soprano; Anna Larsson, contralto; Roberto Saccà, tenore; Georg Zeppenfeld, basso

Orchestra: Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Direttore: Antonio Pappano

Coro: Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Maestro Coro: Norbert Balatsch

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica