Non così fan tutti

In scena "Così fan tutte" al Théâtre des Champs-Elysées. Il cast maschile eccelle.

23 novembre 2008 • 2 minuti di lettura

Da sinistra a destra: Luca Pisaroni, Rinat Shaham, Veronica Cangemi, Paolo Fanale, Jaël Azzaretti, Pietro Spagnoli (foto Alvaro Yañez)
Da sinistra a destra: Luca Pisaroni, Rinat Shaham, Veronica Cangemi, Paolo Fanale, Jaël Azzaretti, Pietro Spagnoli (foto Alvaro Yañez)

Théâtre des Champs Elysées Parigi

Wolfgang Amadeus Mozart

22/11/2008 - 22/11/2008

Di questa produzione di "Così fan tutte", nei salotti buoni parigini, si era già detto tutto prima ancora che il sipario si aprisse. Bersagli preferiti: tanto il regista quanto il direttore d’orchestra. Colpevole l’uno di non avere mai fatto regia d’opera (e soprattutto di essere un attore della Comédie-Française, targata con snobismo come conservatrice), e l’altro di non avere mai diretto Mozart. Mentre il venticello della cabala soffiava, appariva difficile non lasciarsi condizionare. E invece fu la sorpresa. Eric Genovèse firma una regia onesta, al servizio della parola, senza mai fare d’intralcio alla musica: il libretto di Da Ponte ne esce esaltato anche per un pubblico che non capisce necessariamente l’italiano. La recitazione dei cantanti è curatissima e l’“araba fenice” delle nozze tra testo e musica sembra ritrovarsi sul palcoscenico. Senza star strabilianti, il cast brilla. Convincenti la Dorabella di Rinat Shaham e la Despina di Jaël Azzaretti servita dai suoi talenti d’attrice. Ma soprattutto sono i tre uomini a rivelarsi come i migliori. Pietro Spagnoli è un artista completo. Luca Pisaroni s’impone sulla scena con autorevolezza. E il giovane Paolo Fanale seduce grazie ad un timbro cristallino anche se il volume è ancora timido. Perla nera della serata: Veronica Cangemi, per nulla a suo agio con gli sbalzi di Fiordiligi. “Per pietà” è salvato dal mestiere, ma non dal talento. Jean-Christophe Spinosi ha capito il respiro mozartiano. Sa propagare energia senza strafare. Non trascina l’ensemble Matheus in tempi eccessivi, regala al contrario, sospensioni liriche. Va detto senza ambiguità: dopo Vivaldi e Rossini, conquista pure Mozart. Solo nei recitativi, i cantati erano abbandonati a se stessi dalla fortepianista, che lascia lunghi momenti vuoti.

Interpreti: Veronica Cangemi, Fiordiligi Rinat Shaham, Dorabella Francesco Meli, Ferrando Luca Pisaroni, Guglielmo Pietro Spagnoli, Don Alfonso Yaël Azzaretti, Despina

Regia: Eric Genovèse

Direttore: Jean-Christophe Spinosi

Luci: Olivier Tessier