L'effervescente Rossini di Mariella Devia

Ampio successo di pubblico all'inaugurazione della Filarmonica Romana

Recensione
classica
Accademia Filarmonica Romana Roma
04 Novembre 2010
Il senso della dimensione cameristica l'ha dato subito il dolce suono del clarinetto, strumento obbligato che con la propria melodia apre quel bellissimo Lied di Schubert che è "Der Hirt auf dem Felsen", precedendo la voce di una Mariella Devia in ottima forma per il concerto di inaugurazione della stagione 2010/2011 dell'Accademia Filarmonica Romana. Una dimensione cameristica che nella prima parte del programma ha visto il soprano impegnato nell'esplorazione di alcuni dei temi cari all'autore viennese, dalla lontananza dell'amata al vagabondare nostalgico della mente umana. Di gran classe l'apporto - nel brano iniziale - di Alessandro Carbonare al clarinetto, soddisfacente quello di Guglielmo Pellarin al corno - strumento obbligato in "Auf der Strom" che ha concluso la prima parte - ma meno entusiasmante l'accompagnamento pianistico di Rosetta Cucchi, titubante nell'addentrarsi con convinzione nella scrittura di Schubert. La stessa Cucchi, decisamente più a proprio agio nel repertorio rossiniano proposto nella seconda parte della serata, ha successivamente consentito alla Devia di sfoggiare tutte le proprie doti di agilità e di espressività nelle Ariette della raccolta "Soirées musicales", che il pesarese diede alle stampe all'inizio del suo esilio parigino. In evidenza "L'invito" e "La gita in gondola", ma soprattutto di grande effetto è stato il brano conclusivo, "La danza", prova di virtuosismo vocale della Devia alla quale il numeroso pubblico ha risposto con una meritata serie di applausi.

Interpreti: Mariella Devia, soprano Rosetta Cucchi, pianoforte Alessandro Carbonare, clarinetto Guglielmo Pellarin, corno

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