Le visioni scure di Ingrid Laubrock
A Padova il quintetto Ubatuba della talentuosa sassofonista

Recensione
jazz
Quello della sassofonista tedesca, ma ormai “newyorkese” di diritto, Ingrid Laubrock è uno dei nomi più interessanti emersi sulla scena del jazz creativo degli ultimi anni, come testimoniano le collaborazioni con Anthony Braxton, Mary Halvorson e altri. Bravi al Centro d’Arte di Padova a cogliere l’occasione (unici in Italia, ma non è purtroppo una novità) di ascoltarla con il progetto Ubatuba, completato da Tim Berne (sax alto), Tom Rainey (batteria), Dan Peck (tuba) e Ben Gerstein (trombone).
Molto denso il concerto padovano, aperto da un brano punteggiato da lunghi suoni come di sirena navale. Gli elementi sono prevalentemente scuri (come strumentazione suggerisce) e si muovono secondo le coordinate di una scrittura stratificata, in parte debitrice al Threadgill del Sextett, fosca e di espressionistica complessità.
La musica di Ubatuba è scritta, molto scritta, pure troppo (come avrebbe detto un Bebo Storti d’annata riferendosi al pulp), ma al di là della battuta è da registrare una forte tendenza – comune anche a altri musicisti della generazione della Laubrock – a lavorare molto sulla composizione, sottraendo spazi all’improvvisazione o comunque incanalandola in ambiti in cui l’esplosione è trattenuta.
Le lunghe composizioni della Laubrock mettono in luce sapienti dinamiche tra i singoli strumenti: Rainey è come sempre straordinario nel suggerire ritmi e colori, permettendo ai due “pesi massimi” (sonicamente parlando) Peck e Gerstein di muoversi con complementarietà timbrica e di fraseggio, lasciando al tenore della Laubrock e al contralto di Berne l’incarico di suturare e scucire i lembi delle composizioni.
Si entra gradualmente dentro questa articolazione, ma quando ci si entra è davvero un bel concerto.
Interpreti: Ingrid Laubrock: sax tenore; Tim Berne: sax alto; Ben Gerstein: trombone; Dan Peck: tuba; Tom Rainey: batteria.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
jazz
La produzione originale del TJF, diretta da Jason Moran, omaggia uno dei padri del jazz
jazz
Il festival di Voss alla cinquantaduesima edizione cambia direzione artistica
jazz
La 25esima edizione del festival austriaco dedicato al jazz e alla musica improvvisata