"Le nozze" al San Carlo: ritorno in grande stile

In tempi tanto neri per la cultura musicale italiana, conforta il grande coinvolgimento del pubblico suscitato dal ritorno a Napoli de "Le Nozze di Figaro" :al San Carlo da mesi non c'è più un posto disponibile per nessuna delle rappresentazioni previste e un autentico entusiasmo ha accompagnato la prima.

Recensione
classica
Teatro di San Carlo Napoli
Wolfgang Amadeus Mozart
09 Marzo 2006
In tempi tanto neri per la cultura musicale italiana, conforta il grande coinvolgimento del pubblico suscitato dal ritorno a Napoli dopo 30 anni de "Le Nozze di Figaro": al San Carlo da mesi non c'è più un posto disponibile per nessuna delle rappresentazioni previste e un autentico entusiasmo ha accompagnato la prima. Fra i tanti protagonisti dello spettacolo dovremo citare al primo posto Jeffrey Tate, artefice di una finissima concertazione, che dà rilievo alle voci e alle finezze timbriche della partitura, senza per questo rinunciare alla vivacità e alla scorrevolezza del discorso sonoro. Al suo fianco c'è Mario Martone, all'ultimo capitolo del suo viaggio a ritroso nella trilogia dapontiana, comincianto 7 anni fa con "Così fan tutte". La linea comportamentale non è mutata rispetto alle precedenti regie: anche qui c'è una scenografia ridotta all'osso, con due soli macroscopici elementi — forse meno persuasivi che nel passato - una lunga tavola e una doppia scala sul fondo. Ancora una volta lo spazio scenico è dilatato grazie ai due bracci laterali che dalla ribalta si protendono verso la platea, vero prolungamento del palcoscenico dove i cantanti si muovono tra il pubblico. Il gioco registico è davvero efficace nel guidare i movimenti e la recitazione dei cantanti che a loro volta rispondono con assoluta sicurezza. Simon Orfila nei panni di Figaro appare perfettamente in parte, agile e garbato, lontano da ogni "gigionata", mentre Pietro Spagnoli presta al Conte la sua baldanza e la sua vocalità chiara e morbida; molto brave anche le interpreti femminili, in particolare Cinzia Forte (Susanna), Carmela Remigio (Contessa) e Marina Comparato (Cherubino), che incarnano i loro ruoli con una grazia e una raffinatezza vocale decisamente fuori dall'ordinario.

Interpreti: Il Conte Almaviva - Pietro Spagnoli; Figaro - Simon Orfila; Il Dottor Bartolo - Domenico Colaianni; Don Basilio - Bruno Lazzaretti; Cherubino - Marina Comparato; Antonio - Gianluca Ricci; Don Curzio - Aldo Orsolini; La Contessa - Carmela Remigio; Susanna - Cinzia Forte; Marcellina - Cinzia Rizzone; Barbarina - Paola Cigna

Regia: Mario Martone

Scene: Sergio Tramonti

Costumi: Ursula Patzak

Orchestra: Orchestra del Teatro di San Carlo

Direttore: Jeffrey Tate

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica