L'altra Cenerentola

L'opera di Ermanno Wolf Ferrari a Strasburgo

Recensione
classica
Opéra National du Rhin Strasburgo
Ermanno Wolf-Ferrari
17 Gennaio 2016
“Si tagliarono trecento pagine delle 1007 della mastodontica partitura, e giunse la sera del 22 febbraio 1900. Era di giovedì grasso: frittole in quantità ed aromi nelle calli e nel teatro”, racconta Raffaello De Rensis nella sua biografia di Ermanno Wolf Ferrari della sfortunata “Cenerentola”. E tuttavia, nonostante gli sforzi, l’opera “non piacque, neppure la musica! In un certo momento il violoncello emise un curioso miagolio, ed ecco l'intera platea a miagolare, tra risate, fischi, urli, che si rinnovarono implacabilmente durante gli atti successivi. Un pandemonio.” Un insuccesso che non si ripetè due anni dopo nella ripresa in lingua tedesca a Brema e che non si è ripetuto a Strasburgo nel nuovo adattamento in lingua francese messo a punto per la compagine giovanile dell’Opéra national du Rhin da Vincent Monteil. La mastodontica partitura originale è ridotta a poco più di un’ora e condensata per un piccolo ensemble di studenti del locale Conservatorio ma rimangono la freschezza di ispirazione e la rigogliosa vena melodica fuori dal tempo (sebbene più di una traccia wagneriana si percepisca qua e là) che rimane la cifra più autentica del compositore veneziano. Tutte giovani le forze in campo e giovane il pubblico al quale lo spettacolo è indirizzato, il che non impedisce alla regista Marie-Eve Signeyrole di trasporre la vicenda nella Berlino del muro. Il rischio che il riferimento risulti piuttosto oscuro al pubblico di giovanissimi c’è ma a prevalere sono comunque i passaggi fondamentali della popolarissima favola, curiosamente riproposta nella cruenta versione dei fratelli Grimm da Wolf Ferrari e dalla librettista Maria Pezzè Pascolato con tanto di feroci mutilazioni dei piedi delle sorellastre per entrare nella fortunata scarpetta. Il gioco scenico è condotto con garbo e vivacità e agile è la scena girevole di Fabien Teigné animata dalle efficaci proiezioni. L’ensemble vocale è da elogiare in blocco per l’ottimo lavoro di squadra e per un risultato musicale nel complesso più che soddisfacente. Divertimento e applausi fanno ben sperare di ritrovare presto quest’opera dimenticata in una versione più completa.

Note: Nuovo allestimento dell’Opéra Studio dell’Opéra national du Rhin. Date rappresentazioni: 16, 17, 18 dicembre 2015 a Colmar; 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 17 gennaio 2016 a Strasburgo; 29, 30, 31 gennaio 2016 a Mulhouse.

Interpreti: Francesca Sorteni (Cendrillon), Coline Dutilleul (La Marâtre / 3e Sylphide), Rocío Pérez (Anastasie / 1e Sylphide), Gaëlle Alix (Javotte / 2e Sylphide), Diego Godoy-Gutiérrez (Le Prince), Emmanuel Franco (Le Fou / Un Journaliste), Jaroslaw Kitala (Un Ami de rallye du Prince), Nathanaël Tavernier (Un Ami d'enfance du Prince)

Regia: Marie-Eve Signeyrole

Scene: Fabien Teigné

Costumi: Yashi

Orchestra: Ensemble orchestral de l'Académie supérieure de musique et du Conservatoire

Direttore: Vincent Monteil

Luci: Philippe Berthomé

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