Il ritorno di Matilde (e Corradino)

Mario Martone ha riallestito la sua produzione del 2004 del melodramma giocoso rossiniano.

MM

20 agosto 2012 • 2 minuti di lettura

(foto Amati Bacciardi)
(foto Amati Bacciardi)

Rossini Opera Festival Pesaro

Gioachino Rossini

17/08/2012 - 17/08/2012

La Matilde di Shabran di Martone è uno dei più importanti risultati del ROF e può essere accostata allo storico Viaggio a Reims di Ronconi. In entrambi i casi una regia felicissima ha contribuito in modo determinante alla riscoperta di un'opera dimenticata e in entrambi i casi si è perfino pensato in un primo momento che l'opera in questione non avesse nulla di straordinario e che il suo successo fosse interamente merito del regista (e del cast). Un po' come avvenne per Il Viaggio a Reims, anche nel caso della Matilde è stata necessaria una ripresa (che si è fatta attendere otto anni, ma nel frattempo quest'allestimento è andato a Londra) per capire il reale valore della partitura. In particolare il primo atto è una delle creazioni più felici di Rossini: due ore e dieci (!) suddivise in sette numeri musicali molto ampi e articolati (appena due sono cavatine) ma fantasiosi, liberi, scorrevoli, leggeri. La regia è interamente basata su una recitazione naturale e vivace, senza un attimo di stasi: è teatro allo stato puro, che per vivere non chiede che il semplicissimo ma originale spazio scenico (due scale elicoidali girevoli) creato da Sergio Tramonti. Juan Diego Florez è scatenato: può farsi valere come personaggio eroico (seppure in chiave ironica) quando Corradino fa la faccia feroce ma dà il meglio di sé nelle parti comiche ed allora è assolutamente irresistibile. Olga Peretyatko è una Matilde brava quanto bella e gli altri non sono da meno: una citazione speciale per Nicola Alaimo, Anna Goryachova e Paolo Bordogna (che però tende troppo al farsesco, forse sentendosi autorizzato dal fatto che il suo personaggio si esprime in napoletano). Nella scoperta del reale valore musicale di quest'opera non è indifferente che sul podio questa volta ci sia Michele Mariotti.

Interpreti: Olga Peretyatko, Anna Goryachova, Chiara Chialli, Juan Diego Florez, Paolo Bordogna, Nicola Alaimo, Simon Orfila, Marco Filippo Romano, Giorgio Misseri, Ugo Rosati/ Luca Visani

Regia: Mario Martone

Scene: Sergio Tramonti

Costumi: Ursula Patzak

Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Direttore: Michele Mariotti

Coro: Coro del Teatro Comunale di Bologna

Maestro Coro: Lorenzo Fratini

Luci: Pasquale Mari