Il Ravel senz'anima di Bollani

Sull'onda dei successi discografici Bollani e Chailly insieme alla Scala

Recensione
classica
Teatro alla Scala Milano
15 Aprile 2012
In epoca di crisi del mercato discografico è sorprendente che due concerti alla Scala - ieri per la stagione sinfonica, il prossimo per la Filarmonica il 21 - avvengano sulla scia del successo di un cd Decca di due anni fa (Rhapsody in blue) e in concomitanza della pubblicazione di un secondo (Souds of the 30's): fatto sta che Bollani si è ritrovato con Chailly alla sala del Piermarini. Pezzo forte della prima parte della serata (dopo un Alborada del gracioso non troppo limpida) il Concerto in sol di Ravel; ma chi si aspettava dal solista sonorità acide, inconsueti estri timbrici è rimasto deluso. La lettura di Bollani è stata molto ossequiosa, tanto da risultare quasi incolore, senz'anima (vedi l'inizio del secondo tempo dove il pianoforte è allo scoperto), affidata soltanto all'agilità. Chailly inoltre si è scatenato in tempi molto veloci, esagitato l'attacco del concerto, il che non ha aiutato la trasparenza dell'orchestra causando anche qualche piccola défaillance. Tutto sommato un'edizione non memorabile, forse da attribuire a prove insufficienti. Bollani in compenso ha offerto due bis magistrali nei quali; una volta deposta la giacca e consegnata a un violinista, si è sentito a proprio agio e si sbizzarrito da par suo con l'amato Gershwin (I Got Rhytm, The Man I Love), salutato con vere ovazioni. Sarebbe bello che la Scala avesse il coraggio di invitarlo come solista jazz, senza costringerlo a cambiare identità. Nella parte restante del concerto la Suite da Porgy and Bess di Gershwin ha dato modo all'orchestra di dar prova di leggerezza, agilità e pienezza di volume. E in chiusura La valse di Ravel, dove Chailly ha rotto gli indugi e nuovamente richiesto tempi veloci, curando maggiormente i parossisimi sonori alle sorde cupezze di questa danza di morte. Sala pienissima come non mai e generale soddisfazione del pubblico.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo