Il primato della composizione

Tim Berne Snakeoil sul palco della Sala Vanni di Firenze per la rassegna SuperJazz

Recensione
jazz
Musicus Concentus - Super Jazz Firenze
31 Ottobre 2013
Tra Tim Berne e la Sala Vanni di Firenze c’è un’empatia storica radicata in concerti indimenticabili. Il sassofonista americano - attraverso i suoi avventurosi progetti - ci ha raccontato dalla fine degli anni Ottanta una lettura forte della contemporaneità del jazz. Una storia che continua oggi sulla stessa linea di rigore e ricerca che pare inesauribile. Approdato al secondo cd Ecm con i suoi Snakeoil, forse anche alleggerito dal peso di preoccupazioni auto-produttive, Berne sembra aver trovato nel quartetto tracce dove scavare e sviluppare al meglio le proprie visioni sonore. Una cosa è sicura: non basta essere grandi musicisti per suonare con lui; si deve aderire alla filosofia estetica di una musica in gran parte scritta, complessa ma capace di sviluppare sorprendenti spazi creativi. È proprio questo enigma che affascina. Berne sottolinea il primato della composizione senza tagliare le ali dell’improvvisazione, collocandole in ambiti sonori immaginifici che lui stesso disegna. L’alto scorre introverso come un torrente inquieto in un paesaggio sonoro disincantato, poetico ma anche radicale, estremo. Asfissiante nelle tensioni, nelle schegge ripetitive che poi si ricompongono in una logica polifonica. I clarinetti di Noriega sono un contraltare ineguagliabile, unisoni sublimi con il sax e scorribande libere. Il pianoforte di Mitchell alterna increspature a decise spinte dinamiche ed astratte. Il lavoro di Smith è decisivo. Ad un uso prettamente percussivo della batteria alterna vibrafono, gong, conga, stratificando il tappeto ritmico di soluzioni e colori rocamboleschi. La scelta del bis finale è geniale: Berne contrappone alla nota lunghezza delle proprie composizioni un breve, magico brano firmato da Paul Motian. Omaggio commosso ad un maestro unico.

Note: Super Jazz è una rassegna curata da Musicus Concentus

Interpreti: Tim Berne - sax alto; Oscar Noriega - clarinetti; Matt Mitchell - pianoforte; Ches Smith - batteria, vibrafono, percussioni.

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