Freyer dipinge la sua Walkiria

Il nuovo Ring di Achim Freyer affascina ma divide il pubblico di Mannheim

(foto Hans-Jörg Michel)
(foto Hans-Jörg Michel)
Recensione
classica
Nationaltheater Mannheim Mannheim
Richard wagner
25 Marzo 2012
Quando entra in scena dopo quasi 10 minuti di (meritati) applausi e chiamate a tutto il cast e l’orchestra, il pubblico si spacca fra rumorose contestazioni e applausi frenetici. Eppure, forse più che in altri suoi spettacoli recenti, in questo suo nuovo Anello completamente ripensato per la scena di Mannheim come personale Gesamtkunstwerk (sue sono regia, scene, costumi e luci), Freyer ha messo tutto l’incanto del suo immaginario fatto di visioni grottesche e trasfigurate, di un dominio della scena con la saggezza di un antico maestro, del tocco leggero e fantasioso che ha ancora freschezza infantile. Nella scatola scenica c’è l’universo del “Ring” con la sua circolarità e l’immutabilità, c’è l’eterno fluire degli eventi sul lento girevole dal movimento incessante sovrastato dal cielo fisso degli dei, su cui incombono le nere sagome delle Norne, c’è il catalogo dei simboli filtrati dalla lente deformante di Freyer. Di Wagner manca tutta la retorica dell’epos, trasfigurato dal gusto dissacrante di Freyer, che trasforma la cavalcata delle valchirie nella danza macabra di otto scheletri con carri da stracciarolo. C’è però il gusto affabulatorio e l’illusione scenica del grande uomo di teatro, che rendono giustizia più di ogni altra cosa al grande affresco della Tetralogia. Il successo della realizzazione musicale si deve soprattutto a un cast ottimo. Judit Németh carica di slancio lirico la sua Brünhilde, Karsten Mewes e Endrik Wottrich si distinguono soprattutto per lo scavo interiore dei rispettivi personaggi e Heike Wessels, al debutto come Sieglinde (la più festeggiata dal pubblico), colpisce per la forza impressa al suo personaggio. Dan Ettinger, cui va il merito di un eccellente lavoro sul suono dell’orchestra, è un po’ discontinuo sul piano dell’interpretazione.

Note: Nuova produzione del Nationaltheater di Mannheim. Altre rappresentazioni: 1 e 22 aprile, 27 maggio, 24 giugno 2012

Interpreti: Endrik Wottrich (Siegmund), Manfred Hemm (Hunding), Karsten Mewes (Wotan), Heike Wessels (Sieglinde), Judit Németh (Brünnhilde), Edna Prochnik (Fricka), Cornelia Ptassek (Helmwige), Ludmila Slepneva (Gerhilde), Marina Ivanova (Ortlinde), Marie-Belle Sandis (Waltraute), Katrin Wagner (Siegrune), Anne-Theresa Møller (Rossweiße), Andrea Szántó (Grimgerde), Edna Prochnik (Schwertleite)

Regia: Achim Freyer

Scene: Achim Freyer

Costumi: Achim Freyer

Orchestra: Orchester des Nationaltheaters Mannheim

Direttore: Dan Ettinger

Luci: Achim Freyer

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