Festival Barenboim

Trionfo personale di Daniel Barenboim ai Festtage 2009 con Lohengrin e La Scala in tournée

Klaus Florian Vogt (Lohengrin) e il coro della Staatsoper Unter der Linden (foto Karl Fo)
Klaus Florian Vogt (Lohengrin) e il coro della Staatsoper Unter der Linden (foto Karl Fo)
Recensione
classica
Berliner Festtage Berlin
Richard Wagner
04 Aprile 2009
Sulle tenui note del preludio (splendidamente disegnate dagli archi della Staatskapelle) un Wagner-marionetta si muove sulla scena vuota sovrastata da un bianco sipario circolare che definisce lo spazio della favola. È il linguaggio che Herheim, con la complicità della scenografa Heike Scheele e della costumista Gesine Völlm, sceglie per il suo racconto, tradizionale come quello bidimensionale delle figurine Liebig. Moderno però è lo straniamento di personaggi che giocano con i loro doppi/marionetta e dei corpi con le nervature del legno sotto i costumi. Un racconto che si svolge attraverso una riuscita sovrapposizione di piani narrativi (tipica di Herheim) di esuberante inventiva teatrale e perizia nel movimento delle masse e nel lavoro sui singoli personaggi. Vogt è fin nell'esile vocalità un Lohengrin senza macchia (e senza spessore), Röschmann è un'Elsa perfetta anche nei dubbi e nella sconfitta, Schuster come Ortrud gigioneggia non poco mentre l'elegante Grochowski è un fin troppo misurato Telramund. Youn e Brück completano con onore il cast. Fomidabile la prestazione del coro della Staatsoper, istruito da Eberhard Friedrich, così come quella Staatskapelle. E infine il trionfatore, Daniel Barenboim, che imprime al suo Lohengrin i tempi spediti per un racconto avvincente e generosissimo di colori. Baremboin trionfatore anche nelle sue vesti di maestro scaligero per i due concerti (esauriti) dei complessi della Scala in trasferta alla Philharmonie di Berlino. Aperta da un omaggio alle vittime del sisma abruzzese, l'esecuzione della Messa di requiem di Verdi è stata salutata da ovazioni e oltre dieci minuti di applausi. Grande entusiasmo anche per la tecnica di Lang Lang al servizio del Secondo concerto di Bartók e la scintillante esecuzione della Sinfonia fantastica di Berlioz, prima dell'imprescindibile bis verdiano, la sinfonia de "La forza del destino".

Interpreti: René Pape (Heinrich der Vogler), Burkhard Fritz (Lohengrin), Dorothea Röschmann (Elsa von Brabant), Gerd Grochowski (Friedrich von Telramund), Michaela Schuster (Ortrud, seine Gemahlin), Arttu Kataja (Der Heerrufer des Königs)

Regia: Stefan Herheim

Scene: Heike Scheele

Costumi: Gesine Völlm

Orchestra: Staatskapelle Berlin

Direttore: Daniel Barenboim

Coro: Staatsopernchor

Maestro Coro: Eberhard Friedrich

Luci: Olaf Freese

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