Fanatismo, odio e violenza nel Mosè

Polemiche ingiustificate sull'audace regia di Graham Vick per il Mosè in Egitto.

MM

22 agosto 2011 • 2 minuti di lettura

(foto studio Amati Bacciardi)
(foto studio Amati Bacciardi)

Rossini Opera Festival Pesaro

Su varie decine di metri si ergono i resti smozzicati del palazzo del faraone, devastato da un'esplosione ma un tempo sfarzoso, come testimoniano alcuni lampadari di cristallo e resti di boiserie. Ai lati, le sordide casette degli ebrei, anch'esse semidistrutte. Sul fondo un muro come quello costruito da Israele per isolare i territori arabi. L'aggancio con l'attualità è forte e chiaro ma questo non significa che il Mosè in Egitto diventi la trasposizione precisa di quanto accade oggi in Palestina: l'assunto di Graham Vick è più ampio e universale, è la denuncia di tutti gli integralismi religiosi e di tutti i poteri che si nutrono di odio e violenza. Egizi ed ebrei sono entrambi accecati dal fanatismo e sono guidati da capi che per rafforzare il loro potere alimentano l'odio tra i due popoli. In tutto questo dio non c'entra, infatti le piaghe scagliate da Mosè sugli egizi non hanno nulla di prodigioso ma sono azioni militari o terroristiche. Vick certamente non interpreta Rossini in modo letterale ma nemmeno lo tradisce, perché porta in primo piano elementi che comunque nell'opera sono presenti. È uno spettacolo dalla forza teatrale letteralmente sconvolgente, cui alcuni non hanno saputo reagire altrimenti che scandalizzandosene e rifiutandolo. La direzione di Roberto Abbado è altrettanto potente: nessun altro conosce come lui la chiave del Rossini serio e il modo di dare a certi stilemi ricorrenti sia nelle sue opere serie che buffe una carica drammatica sempre nuova. Il recitativo diventa vibrante, il bel canto delle arie è innervato di energia, i pezzi concertati e corali vanno oltre la monumentalità neoclassica. Tra gli interpreti emergono Alex Esposito e Sonia Ganassi, che danno nuova vita a Faraone e Elcia, ma tutti, comprimari compresi, sono all'altezza.

Note: Nuova produzione

Interpreti: Riccardo Zanellato (Mosè), Alex Esposito (Faraone), Olga Senderskaya (Amaltea), Dmitri Korchak (Osiride), Sonia Ganassi (Elcia), Enea Scala (Mambre), Yijie Shi (Aronne), Chiara Amarù (Amenofi)

Regia: Graham Vick

Scene: Stuart Nunn

Costumi: Stuart Nunn

Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Direttore: Roberto Abbado

Coro: Coro del Teatro Comunale di Bologna

Maestro Coro: Lorenzo Fratini

Luci: Giuseppe Di Iorio