Daniel Melingo, performer di canzoni
Splendido concerto del quintetto di Melingo al Folk Club di Torino.
23 novembre 2017 • 2 minuti di lettura
Folk Club, Torino
Melingo
29/11/2017 - 29/11/2017Prima del concerto del Folk Club di Daniel Melingo, seconda tappa del suo tour italiano di cinque date, chiacchiero con il manager: «Peccato per il palco piccolo», dice. In effetti, facendo mente locale, ho diversi ricordi di Melingo su un palco (ad esempio, al Premio Tenco, o alla Maison Musique), e tutti prevedono svariati chilometri a camminare, a muoversi, a rotolare… Sul palco del Folk Club, schiacciato in mezzo a un pianoforte, un contrabbasso, una chitarra elettrica e un bandoneón, Melingo non ha in effetti molto spazio per muoversi: diciamo un metro quadro, e le facce della prima fila a portata di alito.
Poco male. Anzi: Melingo si muove lo stesso, si impossessa del locale e – in sostanza – fa quello che vuole: si accascia sul pianoforte, si sporge sulla prima fila, zoppica fino al bancone del bar, si toglie una scarpa con relativo calzino per “Muleta de Borracho” – che comincia, appunto, con “Tengo una piedra nel zapato y me molesta”… (Più tardi il calzino, dopo esser servito a detergere il sudore del cantante, finirà lanciato in mezzo al pubblico). Quello che lo spazio non permette di fare a livello di interpretazione, Melingo lo fa con il volto, strabuzzando gli occhi, interpretando, recitando…
È raro davvero trovarsi a vedere un performer del livello di Melingo (e apprezzarlo da così vicino, courtesy of Folk Club). Il tango, il materiale su cui Melingo costruisce le sue canzoni e il suo spettacolo, è quasi solo un pretesto (per quanto un magnifico pretesto), e quasi passa in secondo piano. L'attenzione è, davvero, sulla performance, su come si può raccontare storie attraverso la canzone. In questo Melingo è uno dei maestri assoluti, per quanto mi riguarda.
Primo set incentrato sul recente Anda, con la magnifica title track a chiudere (con Melingo al baglamà). Secondo set che pesca dai dischi precedenti, da “En un bondi color humo” a “Linyera” passando per la bellissima versione di “Volver a los diecisiete”, di Violeta Parra. Musicisti ineccepibili: Lalo Zanelli (pianoforte), Romain Lecurier (contrabbasso), Facundo Torres (bandoneón) e Muhammad Habbibi Guerra (chitarra elettrica), perfetto il suono di insieme, completato da bellissimi cori, e mai una nota di troppo o uno sbrodolamento.
Gran concerto, e sala piena a dispetto di un gelido mercoledì sera: buone notizie per la stagione del trentennale del Folk Club.