Capraia, suoni dal silenzio

Un microfestival per ritrovare lo spirito eccellente e amatoriale della musica da camera

Il Quartetto di Cremona a Capraia Musica
Il Quartetto di Cremona a Capraia Musica
Recensione
classica
Capraia Musica Isola di Capraia
09 Agosto 2008
Capraia sta tra Corsica e Elba: un tempo base di pirati e di corsari, poi possedimento genovese, divenne sede di una colonia penale per ergastolani che vi trascorrevano il tempo potendo circolare tra le caprette di questa isola dove ancora oggi c'è intatto il silenzio ancestrale del Mediterraneo, il vento assoluto che ripulisce l'anima. Qui pochi intenditori di mare e di trekking hanno ristrutturato casa: gente di Firenze o di Genova, gente che sa vivere senza auto tuffandosi da gozzi e gommoni tra le rocce. Qui la pianista genovese Maria Grazia Amoruso 3 anni fa ha creato con le sue sole forze, circondata da famiglia, amici, parenti Capraia Musica, che ora è uno dei festival più piccoli e originali dell'Italia classica nuovamente falciata nei suoi finanziamenti da un Governo che certo non ama la Cultura. Qui si fa con pochi euri: l'associazione proprietari di case ospita gli artisti in questa o quella casa, il marito ingegnere elettronico di origini iraniane della direttrice artistica fa le riprese e il factotum logistico, ma a suonare arrivano Pietro Borgonovo e il Quartetto di Cremona, o la splendida novantenne Bice, per un omaggio alla figura del leggendario marito pianista di origine polacca Miecio Horszowski. I quattro giovani talenti del Quartetto di Cremona, con gli archetti madidi di umidità marina hanno lottato con disciplina assoluta e tra le impalcature del restauro della Chiesa di S.Nicola hanno consegnato al silenzio di Capraia un Borodin, uno Schubert, un bis di Bach trascritto da Mozart di livello maturo e perfetto per un microfestival che ci ricorda cosa significhi amare la musica e ricominciare a farla conoscere a chi non ne sa nulla.

Interpreti: Quartetto di Cremona

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