Buzzati e il paranormale

Pisa: due atti unici di Chailly e Bellisario

Recensione
classica
Teatro Verdi Pisa
Chailly/Bellisario
14 Marzo 2014
In sala “Titta Ruffo” del Teatro di Pisa, in scena un omaggio a Dino Buzzati. Suo il testo su cui Luciano Chailly musicò Il mantello e, in prima assoluta, Amici, musicata da Angelo Bellisario (presente alla serata) sempre su una pièce di Buzzati. Denominatore comune la drammaturgia focalizzata sul paranormale: entrambi i protagonisti, morti da tempo, compaiono brevemente ai loro cari; alla mamma ed al fratellino ne Il mantello, a conoscenti in Amici. Se nell'opera di Chailly si attribuisce un ipotetico e surreale sentimento pietoso alla morte, in quella di Bellisario si contrappone il cinismo ironico della stessa: metafore trascendentali, addirittura inquisitorie, di una possibile – seppur improbabile - esplorazione escatologica dei sentimenti oltre la vita. La riduzione per pianoforte, dello stesso Chailly, in luogo della strumentazione originale (che includeva anche una sega, Ondes Martenot e un vibrafono), manca dall'effetto teatrale completo ad integrazione della linea vocale del protagonista, Giovanni, concepita per l'emissione di suoni indeterminati, gutturali e microtonali, immaginati per un defunto che voglia comunicare senza la fonazione; ovvio il limite armonico imposto dal temperamento equabile del pianoforte. Diverso lo stile di Bellisario, oscillante tra il tonale e l'atonale distribuito in una scorrevolezza ricca di citazioni melodiche e ritmiche, dove trova spazio anche il cantabile lirico a fondersi in un'estetica più possibilistica sull'ineluttabile drammaturgico. I due atti unici si apprezzano per funzionalità scenica ottenuta da un'attenta regia e convincente resa esecutiva di tutti gli interpreti.

Note: Foto di Adriana Crispo

Interpreti: Sofia Janelidze (Mamma), Javier Landete (Giovanni / Tony Appacher), Dafne Tian Hui (Marietta / Gianna), Raffaella Palumbo (Rita / Moglie di Corti), Elias Morano (Pietruccio), Daniele Piscopo (Amedeo Corti), Stefano Trizzino (Mario Tamburlani) e Fabio Mario La Mattina (Don Raimondo)

Regia: Stefano Mecenate

Scene: Pierpaolo Magnani

Costumi: Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli

Direttore: Eugenio Milazzo (pianoforte e direzione)

Coro: Javier Landete, Stefano Trizzino, Adriana Crispo, Raffaella Palumbo, Sofia Janelidze

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